Dal 20 al 26 maggio a Zagabria, in Croazia, si celebra la quinta edizione del Zagreb Book Festival, uno dei festival letterari più attesi del paese.
Se l’arte e la letteratura possono definirsi il fondamento di ogni società, queste sei giornate vanno intese come momento encomiastico di tali discipline.
Una parte irrinunciabile del programma riguarda le tavole rotonde in cui intellettuali e artisti internazionali discutono su alcune delle più importanti questioni attuali.
“It’s about Being happy – The man of today” è il tema principale di quest’anno. Un argomento significativo, che porta a riflettere sui due poli che caratterizzano la realtà moderna: da una parte un mondo benestante e dall’altra quello dell’incertezza, proprio dei migranti e di chi, come loro, è alla ricerca di speranze.
Insieme a Marek Šindelka e Robert Torre, anche lo scrittrore Arnon Grunberg parteciperà alla cerimonia di apertura del festival così come alla conferenze previste. È un’occasione importante, in cui l’intelletuale olandese avrà modo di promuovere la traduzione croata del suo romanzo “Tirza“, pubblicato da Lector nel 2017.
Arnon Grunberg
Nato nel 1971, Arnon Grunberg ha debuttato a soli 23 anni con il romanzo “Blauwe maandagen” (Blue Mondays, 1994), un testo ironico e avvincente che ha siglato il successo immediato dello scrittore.
A questo sono seguiti “Figuranten” (Silent Extras, 1997) e “Fantoompijn” (Phantom Pain, 2000), opere che hanno contribuito ad accrescere la sua reputazione. Dalla loro pubblicazione, infatti, al nome di Grunberg si è cominciata ad associare una voce nuova e audace. Tra letterari e critici, la sua scrittura si è distinta gradualmente, fino a essere riconosciuta come il frutto di un genio letterario.
Alcuni dei suoi altri titoli sono “De asielzoeker” (The Asylum Seeker, 2003) e “De joodse messias” (The Jewish Messiah, 2004). Grunberg è uno scrittore eclettico, che alla narrativa associa anche l’interesse per il teatro, la storia e i viaggi.
Non a caso, il suo talento non è passato inosservato. Lo scrittore è stato insignito di numerosi premi letterari, nazionali e internazionali. Per fare un esempio, il premio letterario AKO per “Fantoompijn” e “De asielzoeker“, a cui si aggiungono il Libris Literature Prize e il Flemish Golden Owl Award per Tirza (2006).
Un libro, quest’ultimo, che rievoca lo stile e le trame di Dostoevskij. Infatti, dopo l’apparentemente silenziosa apertura, le cose cominciano inesorabilmente a disfarsi. Grunberg combina battute originali con altre già utilizzate nelle opere precedenti, con uno stile che disorienta il lettore. Uno stile concitato, arricchito da artifici stilistici, in cui la forza del destino travolge la vita degli uomini.