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Willem van Weeghel porta la sua arte a Dubai

L’artista olandese Willem van Weeghel, 62 anni, è ben noto per la sua interpretazione contemporanea dell’arte cinetica che combina forme d’arte tradizionali come la pittura e la scultura con l’ingegneria e la più recente tecnologia digitale. Le sue ipnotizzanti creazioni ottiche si possono trovare in musei, collezioni private, spazi pubblici come ospedali e uffici, gallerie e fiere d’arte in tutto il mondo. Gli amanti dell’arte negli Emirati Arabi potranno apprezzare il suo lavoro alla sua prima mostra personale Dynamic Structures che avrà luogo nella MB & F M.A.D. Gallery di Dubai.

Dynamic Structures: l’arte cinetica che simboleggia il tempo

Van Weeghel presenta sei opere in edizione limitata che sembrano collage astratti di tele dipinte a mano e varie forme geometriche attaccate in superficie. Dietro le tele, nascosto agli occhi dello spettatore, c’è un sistema di computer programmato che aziona macchinari sofisticati, capaci di muovere le diverse forme annesse alle tele.

In una danza coreografica di estrema precisione, le forme geometriche si muovono silenziosamente in modi e a velocità diversi per formare schemi sempre mutevoli. La danza è enfatizzata dai colori vivaci e dai contrasti cromatici utilizzati dall’artista. A prima vista, i movimenti delle tele creano un effetto caleidoscopico, qusi ipnotico e sicuramente affascinante. Guardando ad un livello più profondo però, si può vedere come queste opere simboleggino in realtà il passare del tempo, il nostro mondo in continua evoluzione e l’equilibrio dinamico dell’universo che oscilla tra ordine e caos.

L’artista ha scelto di intitolare le tele con dei numeri, così da lasciare spazio all’interpretazione individuale. Dynamic Structure 171113 è una monumentale tela bianca dipinta a mano con otto bastoncini di ebano che si muovono sulla superficie. Questi ruotano indipendentemente su quattro punti e due assi in direzioni e a velocità diverse incrociandosi, allineandosi e divergendo tra loro. Il risultato visivo è quello di forme che si creano e si dissolvono all’infinito.

Un’altra grande tela presenta sei elementi a forma di T color cobalto che danzano su uno sfondo blu scuro dispiegando una serie di motivi astratti e geometrici. In altri lavori più piccoli, gli elementi in movimento includono cerchi, quadrati e triangoli che ballano insieme per generare immagini dinamiche e accattivanti.

Un artista a tutto tondo

Van Weeghel è coinvolto in ogni aspetto della creazione delle opere: dalla verniciatura delle tele alla saldatura delle parti mobili e all’assemblaggio dei componenti tecnici. Descrivendo il suo processo creativo, l’artista dice, “tutto inizia con un’immagine nella mia testa e poi faccio un semplice schizzo. Sento che un’idea ha un potenziale se continua ripresentarsi nella mia mente per mesi. Poi, sviluppo l’idea usando i programmi di animazione. Lì tutti i possibili movimenti e infine li definisco usando il programma CAD 3D. Allo stesso tempo, sviluppo il programma software che coordina il movimenti tra tutti gli elementi. “

L’artista ha poi spiegato: “Il movimento nelle mie composizioni deve essere fluido e mutevole. Penso sempre a ciò che lo spettatore dovrebbe vedere o sentire con il mio pezzo e poi cerco di realizzare ciò attraverso mezzi tecnici. Passo innumerevoli ore a costruire e testare il software per garantire che il lato tecnico sia totalmente affidabile, che tutto funzioni correttamente e che il fronte e il retro sono ben bilanciati. La mia prossima sfida è creare un sistema automatizzato capace di gestire le mie composizioni cinetiche”.

Alla mostra ci sarà anche la sorprendente collezione di creature meccaniche dell’artista tedesca Gaby Wormann. L’arte meccanica di Wormann si ispira agli scritti di Franz Kafka e all’opera di artisti quali H.R. Giger e Pierre Matter. Tramite l’uso di piccoli componenti di ingegneria meccanica quali ingranaggi, piastre, molle di bilanciamento e filamenti, l’artista tedesca crea insetti bionici inquietantemente affascinanti.

La MB & F M.A.D. Gallery 

Maximilian Büsser, fondatore e curatore della MB & F M.A.D. Gallery è un micro-ingegnere e orologiaio svizzero. Ha lasciato una carriera di successo nel settore dell’orologeria per fondare la MB & F (Maximilian Büsser & Friends), un’azienda specializzata nella creazione di macchine orologeria radicali e originali. I suoi collaboratori sono i migliori artigiani, micro-ingegneri e orologiai del settore e lo aiutano a rendere possibili i suoi progetti più fantasiosi.

Spinto dal desiderio di promuovere altri artisti che lavorano nel campo dell’arte meccanica e cinetica, Büsser fondò la M.A.D. Gallery, la quale nome significa Mechanical Art Devices. Lì le sue creazioni personali sono esposte accanto al loro lavoro di altri artisti del settore, quali quelli della Wormann e di van Weeghel. La galleria è stata lanciata a Ginevra nel 2011, seguita da una filiale a Taipei, una galleria a Dubai, aperta nel 2016 in collaborazione con Ahmed Seddiqi & Sons e uno spazio a Hong Kong.

Büsser ha raccontato così la sua esperienza personale come artista: “Nel mondo odierno della tecnologia digitale e dei dispositivi intelligenti, l’orologeria è un’arte anacronistica e morente, ma la amo perché rimane incredibilmente affascinante. Fare arte cinetica richiede un’enorme quantità di tempo. Trascorriamo molti anni lavorando all’ingegneria e alla finitura manuale di ogni dettaglio, realizzando solo un nuovo design all’anno e solo alcune centinaia di pezzi per ogni modello. La maggior parte delle persone non capiva cosa stessi facendo perché gli orologi per me non sono mai stati oggetti da uso esclusivamente pratico, ma una forma d’arte con cui esprimermi”.

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