La mostra “Wie danst is vrij” (Chi balla è libera-libero) presso l’Archivio Comunale di Amsterdam, Stadsarchief celebra la cultura dei club della città negli ultimi quarant’anni, evidenziando la mentalità del “fai-da-te”, spiega AT5.
La curatrice sottolinea che, nonostante i cambiamenti dal 1980, ci sono notevoli somiglianze con i primi giorni dei club. La veterana della vita notturna, Isis van der Wel, parla dell’importanza del coinvolgimento attivo del pubblico nella creazione di un’esperienza di club, al di là del semplice ballare e bere.
Per Manique Hendricks, in un vero club di fa molto più che ballare: clubbing è un “totaalconcept” (concetto totale) in cui il pubblico contribuisce al party allo stesso modo della musica e degli artisti.
Questa cultura dei club ad Amsterdam è fiorita negli anni ’80 grazie alle condizioni perfette della città, tra cui una scena creativa già sviluppata dagli anni ’60 e ’70 e una sana mentalità del “fai-da-te”. La mostra mette in evidenza la costante rivendicazione di uno spazio per esprimere se stessi e l’importanza dell’espressione all’interno della cultura dei club. La mostra è stata aperta ieri e andrà avanti fino al 18 febbraio.