Più di 200.000 persone si sono trasferite da altri paesi dell’Unione Europea in Olanda dal 2007, portando il totale a 639.000 alla fine dello scorso anno. I polacchi rappresentano il gruppo più grande di immigrati europei, con 180.000 che vivono sul suolo olandese. I tedeschi seguono con 125.000 e in successione belgi (50.000) e britannici (meno di 50.000). In totale i migranti UE sono cresciuti del 47% rispetto al 2007 e ora ammontano al 3.8% della popolazione complessiva olandese.
Sei su dieci emigrati hanno un impiego, nonostante le cifre siano più alte per quanto riguarda le persone provenienti dall’Europa centrale e orientale, ha riferito l’ufficio di statistica nazionale CBS. Il resto degli immigrati europei in Olanda sono studenti, partners disoccupati o persone che chiedono una qualche forma di beneficio legato al lavoro.
E’ da sottolineare, comunque, che solo il 3% degli immigrati europei chiedono sussidi di previdenza sociale. I dati rivelano, inoltre, che 25.000 persone reclamano sussidi di disoccupazione (WW), 15.000 ottengono benefici assistenziali di base e quasi 13.000 usufruiscono di indennità di disabilità (AO). Con buona pace di chi, come alcuni politici, da tempo parlando di un fantomatico “turismo del welfare” per chi viene da Paesi del SudEst europeo.