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“Welcome to the Jungle”, frauds and rips-off:1 month flat hunting in Fortress Amsterdam – VIDEOSTORY

 

di Massimiliano Sfregola

Quello che abbiamo documentato nel nostro primo lavoro d’inchiesta undercover “Welcome to the Jungle” non è un segreto per nessuno, eppure la stampa olandese sembra non essersi accorta della kafkiana situazione in cui vivono gli “expat”, o sarebbe meglio dire gli immigrati ad Amsterdam, nel ruolo di vittime e carnefici di uno dei più assurdi mercati immobiliari d’Europa.

Gli stranieri sono, come diceva giustamente il canale AT5 in una sua invettiva di qualche setttimana fa, una delle cause principali dell’impennata nei prezzi di acquisto e di affitto nella capitale olandese ma sono anche, e questo nessun media olandese lo dice, le prime vittime di truffe e raggiri da parte di proprietari di casa senza scrupoli e di agenzie immobiliari che hanno trovato l’Eldorado con l’arrivo in massa di stranieri a caccia di un tetto sulla testa.

Amsterdam non è Londra: se la giungla abitativa della capitale britannica è in larga parte favorita da un mercato con poche regole -che ha finito per avvantaggiare investimenti e speculazioni- dall’altra parte della Manica la situazione è ben diversa. Le regole, infatti, nel mercato immobiliare olandese sono molte, particolarmente rigide e sbilanciate a favore dell’inquilino. Questo i makelaar, gli agenti immobiliari, e i proprietari lo sanno ma sanno che gran parte degli stranieri ne è all’oscuro e soprattutto  chi viene dall’Europa meridionale è abituato a pagare grosse somme per un posto dove vivere.

Questa consapevolezza e il carattere, spesso, temporaneo della permanenza ad Amsterdam sono fattori che non giocano a favore di regole rigide e di equità: non è un mistero che alcuni proprietari ed agenzie affittino “solo” ad expat che non conoscono la “huurcommissie“, un tribunale ad hoc per regolare affitti troppo alti, nè i tanti diritti che la legge olandese garantisce loro.

Paradosso della situazione di Amsterdam è che” troppa equità” di principio è diventata “iniquità di fatto”: l’enorme tutela della legge, infatti, si attiva solo per chi è riuscito a mettersi un mazzo di chiavi ed un contratto in tasca. Per gli altri, ossia la maggior parte di chi è alla ricerca di un alloggio per mesi, o per anni, non resta che il mercato nero.

Per chi vive in subaffitto, senza registrazione, con contratti spesso privi di efficacia o con clausole illegali (diritto di recesso del proprietario, più mesi di deposito, commissioni non dovute all’agenzia, nessuna registrazione o subaffitto di case popolari, tanto per citare i casi più frequenti) non esiste tutela.

Molto spesso,  le “vittime” sono stranieri perchè un olandese ha certamente più probabilità di avere un network nella capitale, famiglia o amici, che lo mette più al riparo da truffe e salassi. E lo tiene lontano dalla lotteria sul web fatta di irritanti annunci dove vengono chieste foto, curriculum, lettere motivazionali per aspirare ad accaparrarsi a peso d’oro pochi metri quadrati di casa, o di camera.

Non è solo colpa di chi si approfitta ma anche dell’amministrazione comunale che ha permesso, senza muovere un dito, la trasformazione di Amsterdam in una fortezza inespugnabile (a chi non guadagna somme da capogiro). Per rispettare la deontologia giornalistica abbiamo documentato le visite coprendo i volti e camuffando le voci: a noi importa denunciare un fatto, non esporre al pubblico ludibrio casi singoli o agenti immobiliari disonesti.

Per come la vediamo noi, e per come la spiega il capogruppo del Groenlinks Rutger Wassink alla fine del video, è necessario che l’amministrazione costruisca più case e colpisca duramente chi sta facendo una fortuna sui “prezzi gonfiati” di Amsterdam.

 

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