Credit Pic : Minister-president Rutte Source : Wikimedia Comons Licence: Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Sembrano essersi concluse positivamente le tre giornate di passione della politica olandese: il governo Rutte II, dovrebbe essere riuscito a superare indenne lo stop al senato della riforma del sistema sanitario, bloccato martedi dal voto contrario di tre senatori del Pvda, determinanti per l’approvazione del provvedimento. Dopo 72 ore di convulse trattative e proprio quando il nervosismo dell’opposizione e le pressioni della stampa stavano facendo salire la temperatura, la coalizione ha rotto il quasi-silenzio e comunicato la fumata bianca. La coalizione di governo onorerà gli impegni presi con le assicurazioni sanitarie, garantendo però degli strumenti che possano attutire l’obiettivo vantaggio che le compagnie trarrebbero dalla riforma imponendo ai pazienti la copertura solo presso strutture convenzionate. Quest’ultimo punto è stato alla base della decisione dei tre dissidenti di votare no. Nonostante le rassicurazioni del leader del Pvda, Diederik Samsom che ha garantito il sostegno di tutto il suo partito, non è chiaro se i senatori ribelli siano stati convinti dalle modifiche al testo. Annunciando il raggiunto accordo, i leader della coalizione, ribadendo che il testo passerà, hanno però ventilato l’ipotesi che qualora venisse nuovamente respinto, potrebbero optare per una decretazione d’urgenza che scavalcherebbe il parlamento. Alexander Pechtold, segretario del D66, ha espresso al Volkskrant i dubbi sulla costituzionalità di una simile mossa.