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“La BCE elimina le sue stesse regole per salvare l’Italia e la Spagna”, scrive Peter de Waard sul Volkskrant, commentando la decisione, senza precedenti, adottata dalla Banca Centrale giovedì di acquistare debito nazionale illimitato dei paesi della eurozona euro. “Ciò offre ai paesi dell’euro più deboli l’opportunità di scongiurare la crisi con una spesa pubblica aggiuntiva”, si legge nel pezzo.
Secondo de Waard, questa misura sarebbe un “bazooka mai usato prima. Fino ad ora, la regola è stata che la BCE non avrebbe mai dovuto detenere più di un terzo del debito di un paese dell’euro”.
La questione, in Olanda e in Germania è molto sensibile. L’esperto di finanza, sentito dal Volkskrant, Harald Benink è contrario alla misura. “Ho sentito Rutte dire in parlamento giovedì che non ha opinioni sulla politica della BCE. Ma se questa operazione va storta, saranno lacrime e sangue per il contribuente olandese.” Secondo il docente, l’Italia sarà così indebitata che questa politica diventerà insostenibile. E gli altri paesi dell’euro dovranno pagare il conto per tutti”.
I Paesi Bassi si oppongono all’emissione di eurobons, scrive il Volkskrant, e secondo Benink fanno bene perchè altrimenti, contribuirebbero ad aumentare il debito pubblico italiano.
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Giovedì la BCE ha lanciato un nuovo programma di riacquisto di 750 miliardi di euro. Ciò si aggiunge all’attuale programma di acquisto di titoli di Stato. “Con il programma di riacquisto, la BCE mira a ridurre i tassi di interesse dei paesi della zona euro, in particolare quelli dei paesi i cui investitori, come i fondi pensione, mettono in dubbio la capacità creditizia.” La BCE, secondo il Volkskrant, è all’angolo: la precedente crisi ha già messo a dura prova la sua capacità di gestire i debiti dei paesi dell’eurozona e questa crisi, dalle prospettive ben più ampie ed incerte, rischia di essere fatale alla moneta unica.
“La BCE non sarebbe più in grado di scoraggiare gli speculatori che vogliono scommettere sul crollo dell’Eurozona”, scrive ancora de Waard. “Ciò potrebbe significare che alla fine avrebbero venduto miliardi in obbligazioni italiane e spagnole in cambio di titoli olandesi e tedeschi. I tassi di interesse in Italia e Spagna aumenterebbero enormemente e quelli nei Paesi Bassi e in Germania calerebbero.” Se questa fosse la prospettiva, scrive ancora il Volkskrant, i titoli italiani e spagnoli non varrebbero nulla e il conto lo pagherebbero i contribuenti dei Paesi Bassi e della Germania.
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Klaas Knot, presidente della De Nederlandsche Bank e il suo collega tedesco della Bundesbank, si oppongono alla revoca delle regole BCE; il timore è che ciò consentirebbe all’Italia di aumentare il proprio debito nazionale per rilanciare l’economia o addirittura per misure di welfare.