Franz Anton Stapf è registrato come vittima ebrea di guerra nei libri commemorativi ufficiali e sulla lista del memorial center dell’olocausto Yad Vashem in Israele e sui pannelli dell’Hollandschse Schouwburg di Amsterdam. Ma una nuova ricerca dimostra che egli era di fatto un purosangue nazista che ha lavorato come fotoreporter ad Amsterdam nel 1935, per poi combattere nella guerra del fronte orientale nel 1941, così riporta il Volkskrant.
Stapf non era ebreo e non è morto in una camera a gas. È sopravvissuto alla guerra ed è morto a Francoforte nel 1977. Era un nazista e ha scattato foto di Amsterdam per giornali e pamphlets antisemiti prima di andare a combattere sul fronte orientale alla fine del 1941, secondo il giornale.
Gli storici René Kok ed Erik Somers del NIOD istituto per gli studi sulla Guerra, l’Olocausto e il Genocidio, hanno scoperto che il nome di Stapf, della moglie, dei due figli e della sorella, erano stati erroneamente inseriti in una lista come ebrei vittime di guerra, grazie a una ricerca per il libro Stad in oorlog, pubblicato in questi giorni. Il libro riguarda Amsterdam nel periodo tra il 1940 e il 1945.
Credono che l’errore sia stato il risultato di un’interpretazione sbagliata di un appunto su un tesserino di registrazione del Consiglio del Lavoro di Amsterdam datato il 1950. Il Consiglio si era occupato di ricerche riguardo agli effetti finanziari degli ebrei uccisi in guerra. Il tesserino di Stapf riporta: “Afgevoerd” in olandese. Secondo Somers, può essere interpretato come “trasportato” in un campo di concentramento, o che fosse stato congedato dall’amministrazione.
Il destino di Stapf non è stato chiaro per lungo tempo dopo la guerra. Nel 1941 ha risposto alla chiamata dei volontari per combattere sul fronte orientale. Del resto della sua vita non vi sono tracce, il che vuol dire che non è mai stato perseguito. Il suo nome cade nella categoria “scomparso, non si sa dove.” Insieme alla parola “afgevoerd” che potrebbe certamente portare alla supposizione sbagliata che Stapf sia finito in un campo di concentramento.
Nel 1981 il NIOD ha ricevuto circa cinquemila negativi di foto scattate da Stapf.