Vindhek, l’ “albero dell’onestà” di Vondel Park festeggia 10 anni

di Veronica Fumarola

In olandese si chiama vindhek, in italiano “trovappiglio”, o almeno così lo definisce Annemarieke Weber, colei che ha dato vita al “Vindhek project”. Si tratta di un recinto di metallo (artigianale), findfence, su cui possono essere appesi tutti gli oggetti smarriti rinvenuti in città. L’idea nasce nel 2006 e proprio qualche settimana fa, a Vondelpark, il primo parco di Amsterdam in cui è stato installata la costruzione, si sono festeggiati i dieci anni dalla nascita del progetto. Da allora altri Vindhek sono stati cosruiti. Ora sono sei in tutta la capitale e si trovano a Vondelpark, Beatrixpark, Westerpark, Amstelpark, IJburg e Kinkerstraat, mentre altri sono sorti in altre città dei Paesi Bassi, ad Utrecht, Amersfoort e Groningen.

L’albero dell’Onestà

Annemarieke è mossa da buoni sentimenti: ha pensato che chiunque trovi oggetti smarriti anziché abbandonarli può lasciarli su uno dei Vindehk, gli alberi artificali, rendendo più facile il ritrovamento. Certo, questo accade solo se si ha a che fare con persone oneste, ma Annemarieke sostiene di aver avuto sempre un ottimo riscontro. “A tutti piace questa idea: a giovani, adulti, anziani, anche agli stranieri che visitano la città, perché apprezzano il concetto alla base di questo progetto”.

Non solo oggetti smarriti

Un progetto che non solo permette a chiunque abbia smarrito qualcosa di ritrovarlo, ma che permette ad Annemarieke di emozionarsi e di far emozionare. Proprio per questo ha pensato anche agli innamorati: i vindhek di Kinkerstraat e Amstelpark, infatti, sono per metà rossi e per metà verdi: nella parte rossa tutti gli innamorati possono lasciare il loro lucchetto, come accade a Ponte Milvio a Roma. Questi sono gli unici posti nella capitale olandese in cui è legale farlo. Le dimostrazioni d’affetto, però, non sono solo per le coppiette, ma anche per la stessa Annemarieke. Afferma. “Il Vondelpark è visitato da circa 14 milioni di persone ogni anno quindi ho incontrato gente proveniente da ogni dove: ho con loro fotografie e conservo i loro biglietti. Oggi ognuno ha il suo smartphone, ma quando si trova di fronte al vindhek cerca nelle sue tasche e trova sempre un pezzo di carta e una penna per lasciare il proprio pensiero. Io penso che questo sia meraviglioso!”.

Storie di ringraziamenti

I bambini sembrano essere sempre i più contenti. Ai vindhek sono appesi prevalentemente giocattoli e peluche che i più piccoli perdono mentre passeggiano con i propri genitori o mentre sono in bici. Racconta Annemarieke: “Ricevo biglietti di ringraziamento soprattutto da parte di genitori. Mi ringraziano per aver permesso loro di ritrovare il giocattolo perso dal proprio figlio”.

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Un’idea unica ma apprezzata in tutto il mondo

“Nessuno ha copiato la mia idea, ma sono orgogliosa perché in questi anni i vindhek hanno attirato molta attenzione”. Anche il sindaco di Amsterdam, un uomo davvero impegnato a suo dire, si è mosso per visitare la sua invenzione. “Essendo originaria di Rotterdam, la mia idea è più vicina alla mentalità dei lavoratori, che ogni giorno si impegnano duramente. Questo è quello che fatto anche io: ho costruito tutto dal niente e sono riuscita a far apprezzare il mio progetto non solo ad Amsterdam ma anche nel mondo”.

 

 

 

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