Il Natale sarà con pochi intimi e le misure non verranno rimosse prima dell’estate (vaccino permettendo): sono queste le opinioni di Jaap van Dissel, direttore dell’Istituto olandese di sanità RIVM al programma Nieuwsuur: “Abbiamo visto che da due settimane i numeri stanno diminuendo leggermente, ma sono costanti da troppo tempo. Vediamo un calo nel numero di pazienti negli ospedali, ma un calo lento. ”
Van Dissel è molto più ottimista sulla situazione per la prossima primavera: se i vaccini saranno disponibili ad inizio 2020 e si riuscirà a convincere un numero consistente di persone a vaccinarsi, per il direttore di RIVM i Paesi Bassi avranno raggiunto entro l’estate un’immunità di gregge sufficiente per tornare alla normalità.
A marzo, ammette Van Dissel, quando non c’era quasi nessuna prospettiva di un vaccino efficace, l’idea era che la circolazione del virus avrebbe aiutato a uscire dalla crisi consentendo di raggiungere l’immunità di gregge. Quella previsione, dice ora Van Dissel, si è rivelata errata come la stima che gli anziani nelle case di cura potessero essere sufficientemente protetti.
Una vaccinazione è essenzialmente una via per l’immunità di gregge che è ancora oggi l’obiettivo che il governo vuole raggiungere, dice Jaap van Dissel.
Il modello di “circolazione controllata” adottato dall’Olanda, secondo lo scienziato, è stato l’unico possibile: il Covid è “subdolo” e sbarazzarsene non è un’opzione in una società aperta; il lockdown totale, dice ancora Van Dissel, non sarebbe stata una possibilità.
“Festeggiare il Natale insieme, può essere un catalizzatore per un’ulteriore diffusione. E poi il capodanno arriverà quasi una settimana dopo”, dice il direttore di RIVM e il rischio di un altro focolaio a gennaio aumenta.
Con la possibilità del vaccino, tuttavia, i quesiti rimangono: l’immunità di gregge verrebbe raggiunta con il 60/70% della popolazione vaccinata ma stando ai sondaggi, meno della metà degli olandesi è disponibile a ricevere un’iniezione, almeno non nel primo ciclo di vaccinazioni.