Uova al fipronil, per la commissione ministeriale d’inchiesta, allevatori e istituzioni sono colpevoli

Chi è responsabile per la vicenda delle uova al firponil, che la scorsa estate ha provocato un allarme sanitario in Mezza Europa e danni economici ingenti al settore? Per la commissione ministeriale la colpa è dell‘industria avicola e della mancata supervisione da parte dell’agenzia governativa per la sicurezza alimentare NVW. La prima non ha  effettuato i dovuti controlli sui prodotti impiegati nella pulizia delle voliere e le istituzioni hanno preso sotto gamba la faccenda.

Come spiega NOS, una commissione guidata dall’ex ministro Sorgdrager si è occupata del caso dopo mesi di discussioni.

La parola definitiva sulle responsabilità è fondamentale per gli allevatori, molti dei quali hanno subito perdite per centinaia di migliaia di euro e sperano così di poter chiedere un risarcimento danni. Probabilmente il pronunciamento della commissione ha deluso gli allevatori.

Secondo Eric Hubers, presidente del dipartimento di allevamento di pollame dell’organizzazione agricola LTO, l’importo totale è di almeno 100 milioni di euro. Il disastro per alcune è stato invece un miracolo per altre: lo stock ridotto disponibile ha favorito le aziende rimaste attive.

Colpevole è certamente la società Chickfriend di Barneveld, ora fallita, che utilizzava il prodotto non consentito per i capannoni dove vivono i polli. Nessuna conseguenza, per fortuna, per i consumatori ma in ogni caso, sono stati abbattuti quasi 3,6 milioni di polli.

Come dice NOS l’attuale standard consente alle aziende di accedere a informazioni dettagliate sui trattamenti delle società di pulizia e una forma di supervisione a carico degli allevatori è comunque prevista dalla normativa. L’industria ha ammesso le sue colpe e si è impegnata a incrementare questi controlli.

Ma la commissione ha sottlineato come questa abbia anteposto i guadagnai ai rischi per la salute. Una conclusione pesante.

L’agenzia NVWA è comunque considerata responsabile perchè mesi prima che scoppiasse lo scandalo, avevano ricevuto segnalazioni sulla società incriminata e sulla sua pratica sospetta. Quelle segnalazioni, tuttavia, non vennero prese in considerazione.

Come scrive ancora NOS, la commissione d’inchiesta ha un lavoro delicato da compiere: a quasi un anno dallo scoppio della crisi delle uova al fipronil, circolano ancora uova contaminate e solo questo mese dagli scaffali dei supermercati tedeschi, sono state rimosse 73.000 uova contaminate e provenienti da un allevatore olandese.

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