Meta Roestenberg, ricercatrice del centro medico dell’Università di Leida, ha proposto un nuovo studio per comprendere meglio come il nostro corpo risponde al Covid-19. Un gruppo di giovani adulti verrà infettato con il virus, permettendo ai ricercatori di studiare gli effetti dello stesso sul sistema immunitario. I soggetti verranno tenuti in isolamento e costantemente monitorati da medici e psicologi, ha spiegato Roestenberg a Omroep West.
“Ci concentreremo su persone tra i 18 e i 30 anni, che spesso si ammalano senza neanche accorgersene. Vogliamo capire quali sono le differenze tra queste persone,” ha spiegato. Se fosse di successo, lo studio potrebbe aiutare a spiegare come mai l’infezione si mostra con intensità diverse su soggetti diversi.
Inoltre, ciò potrebbe permettere ai governi di differenziare le restrizioni imposte per controllare la diffusione del virus.
Lo studio non è ancora stato approvato da un punto di vista etico e non ha ancora ricevuto i fondi necessari. “In quanto dottore, è contraddittorio dare un virus a persone sane,” ha detto. “La possibilità che una persona sana tra i 18 e i 30 anni finisca ricoverata, è 1 su 1000. Il rischio è piccolo, ma non è pari a zero.”
Meta Roestenberg ha aggiunto che la LUMC sta cercando di capire se i benefici di questo studio siano più o meno dei rischi. Nel passato, il centro medico ha condotto ricerche simili per analizzare i virus della malaria e altre infezioni parassitiche.
“Lo facciamo per poter sviluppare nuovi vaccini e medicine. Ci sono ancora moltissime cose che non sappiamo riguardo alle malattie che somministriamo ai nostri pazienti per gli studi, ma possiamo fare dei grandi passi avanti monitorandoli”, ha concluso.