La magistratura olandese sta adottando provvedimenti più duri per agire conto gli jihadisti. Secondo quanto riportato dal Volksrant, una sentenza della corte di Rotterdam ha stabilito che ora non solo i combattenti possono essere puniti, ma anche gli individui e i gruppi che supportano o aiutano, in qualunque modo, ad esempio spedendo denaro, le organizzazioni terroristiche.
Giovedì la corte di Rotterdam ha condannato tre sospettati provenienti da Arnhem (per un minimo di un anno fino a un massimo di tre anni e mezzo) per aver fatto parte di un’organizzazione terroristica. Uno dei sospettati ha protestato affermando di aver voluto solo dar vita a un mercato di trasporti con la Siria. Il secondo ha detto di voler andare in Siria per aiutare gli orfani. Il terzo ha sostenuto di aver inviato un migliaio di euro a un amico per investirli in cibo, vestiti e in medicinali. La corte ha trovato le loro giustificazioni non credibili.
Già a dicembre la corte aveva indicato la strada da intraprendere per combattere più facilmente gli jihadisti. Ha creato un chiaro confine tra la libertà di religione e di parola e il reclutamento di terroristi. Quelli che legittimano il terrorismo, lo giustificano e lo glorificano non possono essere puniti. Ma quelli che sistematicamente preparano gli altri ad unirsi alla jihad possono essere incarcerati. La giustizia ha imposto sei anni di prigione per tutti coloro che sono sospettati, considerandoli colpevoli dell’incitamento all’odio e al terrorismo.
In un’altra sentenza della scorsa settimana, la corte di Breda ha stabilito che il somalo-olandese Salim S. passi i prossimi diciotto mesi in carcere per aver provato a reclutare tre richiedenti asilo a Tilburg, invitandoli a tornare in Siria o in Iraq e a combattere con le armi.
Secondo Ferry van Veghel, il coordinatore nazionale della strategia antiterroristica, queste nuove leggi sono un grande passo in avanti per la giustizia. Esse danno un maggiore supporto e maggiori possibilità per la ricerca dei cento terroristi.