L’artista sudafricano Ndikhumbule Ngqinambi espone tele dipinte ad olio nella mostra Staying Afloat, visitabile fino al 15 settembre 2019 alla Galerie 23 di Amsterdam. Proprio qui ha esposto per la prima volta nel 2011, insieme all’artista etiope Mickaël Bethe-Selassie.
Ndikhumbule Ngqinambi non lavora unicamente nel suo studio. Al contrario: si circonda di artisti, musicisti e ballerini. E non manca, nella sua produzione artistica, la consapevolezza del mondo che lo circonda, soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi politici a livello internazionale e in Sudafrica, la sua terra d’origine.
Ndikhumbule traduce il suo impegno in arte figurativa, la forma d’espressione che gli permette di raccontare storie e di esprimersi in modo più efficace; inoltre, tutto il suo lavoro è caratterizzato da dinamismo e movimento.
Quasi tutte le persone rappresentate sulle sue tele camminano o corrono. Ma per cosa? E per chi? Hanno fretta, devono essere puntuali o sono inseguiti?
Da qui gli orologi, che sono una costante della sua produzione artistica. Sembra implicita la denuncia al progresso tecnico che priva le persone della loro identità e le rende intercambiabili, come nel dipinto The Making of a Man (2019).
Componente fondamentale del suo lavoro è l’amore per la musica, in particolare la musica jazz: “Staying Afloat fa riferimento alla nozione di sopravvivenza a livello culturale, religioso, sociale e politico. Per me, si collega tutto all’importanza della musica: infatti, la maggior parte dei quadri che ho dipinto nel corso della mia carriera sono ispirati dal jazz, che favorisce la sopravvivenza della mia carriera creativa”.
Inserire Ngqinambi nella tradizione occidentale non è così strano: gli espressionisti tedeschi, ad esempio, hanno indubbiamente influenzato la sua arte.
Il fascino per il movimento, l’amore per la musica e i contatti con ballerini e attori spiegano perché la sua pittura sia anche un’esibizione.