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UE, scontro Schulz – Rutte sull’Europa. Il premier olandese: ” Il principio di ‘Unione sempre più stretta’ è “morto e sepolto”

Il primo ministro olandese Mark Rutte e l’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz si sono scontrati a proposito della strategia per rilanciare l’Unione. Il palco è stata la platea del World Economic Forum del 19 gennaio. Centinaia di imprenditori e figure politiche presenti al Forum di Davos hanno testimoniato come fondamentalmente disunita sia l’Europa, di fronte alle sfide e alla ricerca di soluzioni per rilanciarla.

Schulz, che si è dimesso da presidente del Parlamento europeo  questa settimana, ha elogiato i successi del passato e la necessità di portare avanti l’integrazione europea. Ma Rutte ha detto al gruppo Socialisti e Democratici di “lasciare fuori quelle idee romantiche”, aggiungendo che “questo è il modo più veloce per smantellare l’Europa”. Il premier olandese, rilancia con il suo pallino dello “stop ai massimi sistemi” e focus su materie come immigrazione, sicurezza e mercato interno.

Rutte si è spinto fino a sostenere che il principio di ‘Unione sempre più stretta’ è “morto e sepolto”. Mentre l’UE si prepara a festeggiare il suo 60 ° anniversario, il principio di “unione sempre più stretta” che ha sostenuto il progetto europeo è messo sempre più in discussione. Secondo il premier olandese,  le idee di Helmut Kohl e François Mitterrand non potevano essere “un modello per il futuro”, dice ancora Euractiv, Schulz ha risposto  che lo storico Cancelliere non era un “romantico”, ma un “tedesco”.

Rutte ha parlato anche dell’Italia: secondo il premier, infatti, riformare l’economia di Francia e Italia sarebbe fondamentale per salvare il Continente e il mancato impegno di quei paesi, renderebbe più difficile per i leader del Nord come lui, di convincere i loro cittadini circa la necessità di misure di austerità. Ma Schulz ha detto al leader olandese di essere “molto prudente” sul dettare ad altri paesi l’agenda, perchè ciò potrebbe dividere ulteriormente il blocco europeo.

Egli ha detto che la Commissione europea e non i singoli Stati, hanno il compito di inviare raccomandazioni ai governi nazionali.

 

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