L’Unione europea dovrebbe istituire una task force per indagare sull’evasione fiscale e i crimini finanziari e creare organismo di monitoraggio per contrastare il riciclaggio di denaro, hanno detto i legislatori europei in un rapporto presentato mercoledì, che punta il dito contro sette Stati membri, che a detta del rapporto “agiscono come paradisi fiscali.”
Il documento è il risultato di un anno di lavoro da parte di una commissione del Parlamento dell’UE, istituita in seguito a una serie di rivelazioni di presunti reati finanziari in alcuni stati dell’UE e in paradisi fiscali in tutto il mondo, venuti a galla con i Luxleaks e Panama Papers.
La commissione ha concluso che gli Stati dell’UE non hanno fatto abbastanza per colmare le lacune sulle norme fiscali, dato che molti governi hanno manifestato “una mancanza di volontà di contrastare l’elusione fiscale e i crimini finanziari”.
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Sotto la pressione delle rivelazioni dei media, gli stati dell’UE hanno approvato alcune riforme negli anni passati per ridurre l’elusione fiscale, ma hanno bloccato le norme più rilevanti che puntavano ad una base imponibile comune e ad un prelievo digitale.
Sono emerse anche alcune lacune legislative che consentono evasione e frodi. La Commissione europea, guidata dall’ex primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker, ha evitato di proporre una riforma che avrebbe messo fine al potere di veto dei governi in materia fiscale.
Lussemburgo, Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Malta e Paesi Bassi agiscono come “paradisi fiscali de facto”
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“L’Europa ha un grave problema di riciclaggio di denaro e frode fiscale”, ha detto il parlamentare socialista Jeppe Kofod, che ha preso parte alla stesura del rapporto.
La relazione è stata sostenuta dai principali partiti del Parlamento europeo, compresi i conservatori e i socialisti, e sarà votata da tutta l’assemblea nelle prossime settimane.
Per contrastare l’evasione fiscale transfrontaliera e il crimine finanziario, la commissione ha raccomandato alla Commissione europea di iniziare immediatamente a lavorare su una proposta di forza di polizia finanziaria europea dotata di poteri investigativi.
Europol ha poteri limitati e in gran parte coordina il lavoro delle forze nazionali – quando sono disposte a collaborare- dice Reuters.
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La relazione, che non è vincolante ma ha un peso politico, ha anche invitato gli Stati dell’UE a istituire un organo di controllo incaricato di contrastare il riciclaggio di denaro, dopo gli scandali di diverse banche dell’UE negli ultimi mesi.
Gli Stati hanno finora ignorato le richieste della Banca Centrale Europea di creare un organismo del genere, temendo la perdita di competenze nazionali.