La risoluzione, non vincolante, approvata ieri a Strasburgo che dà il via libera alle istituzioni europee a proseguire i negoziati con il governo americano sul Ttip (transatlantic trade and investment partnership) è appoggiata da socialisti, liberali e conservatori mentre ha incassato il no del gruppo verde, del GUE e della destra. Quali sono le posizioni olandesi sul criticato accordo, che vorrebbe creare uno spazio di libero scambio USA-UE?
FAVOREVOLI
Sono a favore i due partiti liberali D66 e VVD. Secondo il D66 “è l’opportunità per creare il più grande mercato del mondo e stabilire regole e standard prima che lo facciano economie emergenti come quelle russa, cinese e dei Paesi medio-orientali“. Per il D66, i servizi pubblici devono rimanere fuori dall’accordo. Della stessa opinione il VVD che a differenza dei colleghi nel gruppo europeo ALDA, è favorevole all’ISDS, il sistema di arbitrato fortemente voluto dagli USA, che consentirebbe alle aziende di citare in giudizio gli stati che approvassero norme negative per i loro investimenti; secondo il VVD, l’atteggiamento del governo cinese nei confronti delle aziende europee è un esempio della necessità di questo strumento di tutela.
Anche il Pvda, il partito laburista, è favorevole all’accordo ma auspica regole rigide e la creazione di uno standard comune tra USA e UE piuttosto che un mercato unico. Contrari invece all’ISDS. Anche i laburisti, sottolineano l’importanza di un tale accordo per un’economia basata sull’esportazione come quella olandese. E favorevoli, per le stesse ragioni, sono anche i partiti cristiani SGP, CDA e Christenunie.
CONTRARI
L’SP guida l’opposizione interna al Ttip: fortemente contrari tanto a regole comuni quanto ad un mercato interno USA-UE. Secondo l’SP “l’accordo sarebbe al ribasso e introdurrebbe in Europa prodotti non consentiti (il riferimento è agli OGM) Non vogliamo una NATO economica”. Critica dei socialisti anche alla discussione in corso: non è chiaro chi dovrebbe negoziare e quale ruolo finale avranno i parlamenti nazionali. Sulle barricate anche il Groenlinks, contrario a qualunque ipotesi di accordo che vada a minare le regole europee in tema ambientale e di standard qualitativo sui prodotti alimentari. Dello stesso avviso anche il Pvdd, partito per gli animali, che a Strasburgo siede con l’SP nel gruppo della sinistra radicale GUE; secondo il Pvdd un tale accordo indebolirebbe le regole europee su ambiente, tutela degli animali e dei cibi.
INCERTI
La posizione del PVV di Wilders è ambigua: nonostante un sostanziale supporto al Ttip il partito votò lo scorso anno contro l’apertura dei negoziati, in linea con gli altri partiti populisti euroscettici.