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“Il nome dell’isola alla mostra mondiale floreale “Floriade” ad Almere non avrebbe potuto essere scelto in modo più appropriato: Utopia. Due mesi dopo l’apertura, l’intera Floriade di Almere sembra avere un carattere utopico. Le stime dei costi complessivi per il comune vanno da 75 a 100 milioni di euro. Ecco perché l’intera giunta si è dimessa la scorsa settimana”, scrive il quotidiano Trouw in un pezzo di opinione che si interroga sul futuro dell’expo floreale alla quale partecipa anche l’Italia. “Nessuno potrebbe esprimere la situazione meglio dell’assessore comunale uscente Julius Lindenbergh. Ha detto direttamente dal cuore quello che provava per gli abitanti di Almere”. Ossia, tagli al welfare mentre il comune sta spendendo decine di milioni in più per la Floriade, dice il Trouw.
“Per Almere era chiaro fin dall’inizio che la Floriade non è un modello di profitto: l’Esposizione mondiale, che si tiene una volta ogni dieci anni dal 1960 in un comune dei Paesi Bassi, costa sempre diversi milioni a conti fatti. Haarlemmermeer nel 2002 ha perso 8 milioni. Venlo ha subito una perdita di 9 milioni nel 2012”, scrive ancora il quotidiano di Amsterdam.
“Il profitto non sarebbe stato restituito in euro, ma in capitale sociale, era l’adagio. Almere punta sul rinnovamento ecologico, su una città verde”, si legge ancora, dove la capitale del Flevoland sarebbe sbocciata e diventata il cuore del rinnovamento della regione. Ma, c’e’ sempre un ma: “Non è servito a nulla. Gli altri tre candidati alla Floriade 2022, Groningen, Boskoop e Amsterdam, esulteranno di gioia per aver mancato l’appuntamento nel 2012”, dice sarcastico il Trouw. “Il comune di Almere attribuisce il flop finanziario, dovuto al numero deludente di visitatori, al Covid e all’inflazione per il momento. L’entusiasmo di visitare una mostra-expo sarebbe diminuito molto. E a frenare sarebbe anche il biglietto d’ingresso a circa 30 euro a persona. Secondo l’ex direttore della Floriade (Zoetermeer, 1992) Hans van Driem, anche il comune di Almere ha fatto “mea culpa” per l’errore. La scelta della location sarebbe stata sbagliata, troppo lontana da parcheggi e stazione. I visitatori si lamentano davvero dei bus navetta che passano solo una volta all’ora”.
Ma alla base, secondo il Trouw, c’e’ un concept abbastanza fallimentare: la mostra floreale sembra ormai un retaggio del passato. “Se vuoi vedere i fiori, vai a Keukenhof. Nel frattempo, idee e progetti per aree residenziali verdi, con giardini verticali, terrazze pensili e tetti verdi, sono diventate sempre più comuni. Una mostra una volta ogni dieci anni è in ritardo rispetto agli sviluppi e per questo non è più necessaria”, dice il Trouw.
“Che Floriade Almere sia quindi la fine di questa tradizione lunga 62 anni. La Floriade può ritirarsi anticipatamente”.