L’accordo con le autorità fiscali olandesi avrebbe permesso a Shell di risparmiare circa 8 miliardi di euro negli ultimi anni, afferma il think-tank Somo.
Il regeling risale al 2004, quando Koninklijke Olie dei Paesi Bassi e British Shell Transport and Trading si fusero nell’attuale Shell. All’epoca, le autorità fiscali autorizzarono la Shell a pagare dividendi agli ex azionisti britannici attraverso un trust nel paradiso fiscale del Jersey, isola britannica a largo della Francia, al fine di evitare la tassa olandese sui dividendi.
L’anno scorso, il professore di diritto tributario Jan van de Streek dell’Università di Amsterdam ha concluso che questo accordo è molto probabilmente in violazione della legge olandese sui dividendi. Da allora, vari dibattiti sono stati tenuti alla Camera dei deputati olandese, ma l’accordo è stato mantenuto invariato.
L’eurodeputato Paul Tang (PvdA) ha presentato una denuncia alla Commissione europea, ma ciò non ha ancora portato all’apertura di un’indagine ufficiale da parte del Commissario europeo per la concorrenza Vestager. Tuttavia, Tang ha recentemente riferito che la Commissione ha richiesto informazioni al ministero delle Finanze riguardo all’accordo con Shell.
Nel 2018, Shell ha versato circa 13 miliardi di euro di dividendi, rendendo la società ancora una volta il più grande contribuente di dividendi al mondo. Circa 6 miliardi di questi sono stati pagati su azioni esenti da tassa sui dividendi. Se la compagnia petrolifera avesse dovuto pagare le tasse anche su questo, il Tesoro avrebbe perso 890 milioni di euro, secondo Somo, sulla base dell’imposta applicabile del 15%.
L’anno scorso è apparso chiaro che l’accordo tra le autorità fiscali e Shell probabilmente non ha una data di fine. Questo evento -dice Trouw- è piuttosto eccezionale, perché secondo il segretario di stato Menno Snel (D66), un periodo di quattro o cinque anni è generalmente incluso negli accordi. Finché la legge non cambia e Shell rispetta le condizioni, la società può quindi continuare a eludere l’imposta sui dividendi.
Se la Shell continuasse a pagare la stessa quantità di dividendi nei prossimi anni, come nel 2018, il tesoro olandese perderebbe altri 5,8 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, stima Somo. E se il dividendo continua ad aumentare velocemente come negli anni precedenti, il mancato gettito fiscale salirà a 14,8 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
Shell ha fatto pressioni per anni perchè la tassa fosse abolita ma quella lobby è fallita lo scorso anno, dopo che Unilever ha annunciato che non si sarebbe trasferita a Rotterdam quando l’esecutivo ha dovuto fare marcia indietro sui dividendi.
La Tweede Kamer discuterà mercoledì sugli accordi tra autorità fiscali e imprese. Il Segretario di Stato Snel non vuole più consentire questo tipo di accordo se l’unico scopo delle società è quello di evitare la tassazione. D’ora in poi verrà anche pubblicato un riepilogo degli accordi. Tuttavia, ciò varrà solo per i nuovi accordi: le transazioni esistenti come quella con Shell non saranno coperte dalla nuova politica.