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La società Van Oord, la banca ING Bank e l’assicuratore Atradius sono stati tutti coinvolti in un progetto urbanistico in Angola in cui 3 mila famiglie sono state rimosse con la forza dai loro qaurtieri per fare posto al piano dei costruttori, dicono Trouw e Financieele Dagblad sulla base di documenti di cui sono entrati in possesso.
Van Oord ha collaborato al progetto in Angola, la capitale di Luanda, con Isabel dos Santos, figlia dell’ex presidente dell’Angola sospettata di diversi casi di corruzione.
ING avrebbe prestato 400 milioni di dollari, oltre 360 milioni di euro, allo stato angolano per finanziare il progetto. Atradius ha garantito questa somma.
Il progetto da 600 milioni di euro sarebbe stato messo su da un consorzio “familiare” diretto dalla figlia del presidente e da Van Oord senza alcuna gara d’appalto. Documenti che tracciano i profili della vicenza sono finiti nelle mani dei giornalisti dell’ICIJ.
Trouw ha intervistato vari residenti che sarebbero stati rimossi con la forza dalle loro case: stando alle ricostruzioni, le autorità hanno tagliato l’acqua dalle abitazioni e la polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per costringerli a sgomberare l’area. L’Angola non ha previsto alcun tipo di piano alternativo di residenza e molti di loro, dice ancora l’inchiesta, vivono ora in mezzo alla strada.
Quale sia il ruolo degli operatori olandesi in questa brutta storia non è al momento chiaro: secondo Transparency International Paesi Bassi, Van Oord può essere ritenuto corresponsabile di corruzione se risulta che la società non ha svolto ricerche sufficienti sui suoi partner locali. Ma secondo Cees Dam, professore di impresa e diritti umani all’Università Erasmus di Rotterdam, le tre società olandesi avrebbero trovato senza problemi le informazioni sulle violazioni dei diritti umani. Se solo le avessero cercate.
Van Oord ha riferito al giornale in una risposta che la società non era a conoscenza della vicenda e nega di aver pagato tangenti. Sia ING che Van Oord hanno dichiarato di impegnarsi a risarcire i residenti sfollati.