Sono 200 i dipendenti pubblici che hanno firmato una lettera indirizzata al Ministro degli Esteri Stef Blok. Si è trattato di un richiamo per una maggiore diversità culturale negli uffici del Ministero.
La lettera è stata pubblicata nel weekend. Nel testo, i funzionari pubblici lamentano il fatto che il Ministero non starebbe assumendo abbastanza personale dal background bi-culturale. I dipendenti chiedono quindi alla dirigenza di prendere provvedimenti.
Ambtenaren van Buitenlandse Zaken willen in gesprek met Blok. Dit is de brief van ambtenaren aan Blok en gaat rond op Buitenlandse Zaken. Geen directe koppeling met zijn uitspraken, maar lees vooral tussen de regels door pic.twitter.com/M2zQHEdg9B
— Albert Bos (@bosalbert) 20 luglio 2018
“La nostra professione è la diplomazia: un campo interamente basato sul dialogo e lo scambio tra nazioni e culture differenti” dichiara la lettera. “Vorremmo che anche il nostro dipartimento rispecchiasse questo principio e lo riflettesse nel proprio organico”.
Fonti hanno riferito a NOS che nella lettera erano presenti anche allusioni alle ultime (molto criticate) dichiarazioni di Blok. Il Ministro si era espresso negativamente sulle società multietniche e sulla questione dei rifugiati. La pubblicazione della lettera ha seguito le scuse ufficiali di Blok per le proprie affermazioni. Scuse che il Ministro ha rivolto a un gruppo di operatori impiegati in organizzazioni internazionali.
Un portavoce del Ministro degli Esteri avrebbe rivelato che Blok starebbe organizzando un incontro con i dipendenti pubblici per discutere della possibilità di un organico multi-etnico.
Nel frattempo, anche un gruppo di attori, accademici e giornalisti hanno pubblicato una lettera aperta sul Volkskrant. Nel comunicato esprimevano la propria preoccupazione per l’aumento di razzismo nei discorsi della classe politica.
In questa lettera, firmata anche dallo storico Geert Mak e dalla comica Claudia de Breij, i commenti di Blok vengono espressamente definiti come “alimentanti razzismo”.
“Ciò che veramente il Ministro stava dicendo è che ogni immigrato rappresenterebbe un potenziale rischio per la pace del paese perché non esiste una società in cui culture differenti possano coesistere pacificamente” si legge nel testo. “La xenofobia, un eufemismo per l’odio contro gli stranieri, si concretizza in questi discorsi”.
Dibattiti “politically correct”
L’opinione pubblica sta cercando di spostare sempre di più il confine di ciò che è considerato “accettato” sostenere in un dibattito.
“Smettiamo di promuovere la separazione dividendoci tra fittizi ‘noi’ e ‘loro’” conclude la lettera. “Questa logica destabilizza la nostra società e la polarizza. Un atteggiamento che si riversa contro individui in tutto e per tutto comuni, come qualsiasi altro olandese e che, come ogni altro cittadino olandese, merita di rispettato e rappresentato dai suoi capi di governo”.