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Tre gestori di una fabbrica di mangimi nel Noord-Brabant sono stati arrestati per la vendita di scarti alimentari non certificati agli allevatori, scrive Stall&Akker. Dal 2017 al 2019, queste persone avrebbero così guadagnato circa 4 milioni di euro.
La salute degli animali e dei consumatori è a rischio, ha riferito la procura. Le indagini hanno portato al ritrovamento di serbatoi e sili contenenti circa 7.000 tonnellate di rifiuti provenienti da aziende di trasformazione alimentare. Il Comitato per la sicurezza alimentare ha imposto la chiusura. La fabbrica, infatti, non rispettava gli standard igienici dei serbatoi, trovati arrugginiti e contaminati.
Gli uomini avrebbero inoltre falsificato i documenti sulla tracciabilità degli alimenti, impedendo i controlli. “In caso di contaminazione, la rintracciabilità è necessaria per bloccare un’ulteriore diffusione. I tre uomini sono responsabili sul piano penale”, ha dichiarato la procura.
“Minare il sistema è un rischio non solo per gli agricoltori, ma anche per l’intera catena alimentare. Agricoltori e consumatori devono avere la certezza che i mangimi non siano contaminati”.