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Tra Paramaribo e Amsterdam: un secolo di “scuola surinamese” in mostra allo Stedelijk

CoverPic: Armand Baag, Baag Familiy Portrait, 1989, oil on canvas. Collection Joyce, Sura and Surina Baag, Amsterdam | @StedelijkMuseum

La mostra Surinamese School, che si inaugura il 12 dicembre allo Stedelijk Museum Amsterdam, è una celebrazione della pittura surinamese in tutta la sua diversità. Con oltre 100 opere di 35 artisti, la mostra esplora i temi e le narrazioni chiave della pittura del Suriname dal 1910 alla metà degli anni Ottanta: dalla vita quotidiana ai cambiamenti sociali, passando per lo spiritualismo e l’arte astratta.

René Tosari, Untitled (400 years of Resistance and Fight Suriname), 1981, linocut on paper. Collection René Tosari

Surinamese School dedica un’attenzione particolare a quei “pionieri” che hanno aperto la strada ad altri artisti, coniugando sensibilità artistica allo sviluppo di determinate tecniche pittoriche: molti sono gli artisti che hanno combinato la loro pratica artistica con l’attivismo sociale e politico, alla ricerca di un Suriname – anche culturalmente – indipendente.

Ciò non toglie, come ricordano gli stessi curatori dell’esposizione, che non una definizione di “pittura surinamese” è qualcosa che non esiste. Per questo hanno optato per un approccio cronologico e tematico. Generi e soggetti che ritornano nel corso del tempo, le dinamiche interne alle stesse correnti, l’idea stessa di una coerenza artistica hanno bisogno di essere studiati ancora a lungo.

Rein Wolfs, direttore dello Stedelijk Museum Amsterdam, ricorda: “La collezione storica dello Stedelijk contiene poche opere d’arte di artisti surinamesi. La mostra è stata possibile grazie ai molti prestiti provenienti dal Suriname e da privati nei Paesi Bassi. Il loro sostegno ci permette di esaminare la pittura del Suriname da diverse prospettive e di consolidare ulteriormente il loro posto nella memoria collettiva”.

Dai Paesi Bassi back al Suriname

Jules Chin A Foeng, Chinese Flip-Flops, 1980-1983, oil on canvas. Collection Patrick Chin A Foeng

Nell’anno in cui il Suriname festeggia i 45 anni di indipendenza, la mostra ricorda anche la travagliata storia del paese con i Paesi Bassi. Uno dei retaggi del prolungato dominio coloniale olandese, ad esempio, ha portato a una carenza di formazione artistica professionale. Per molti anni gli artisti del Suriname sono stati costretti a lasciare il proprio paese per proseguire la loro formazione artistica nei Paesi Bassi.

Ma dopo aver studiato in Olanda, molti artisti – come Jules Chin A Foeng – sono tornati in Suriname in modo permanente o temporaneo. Qui, in un contesto di crescente nazionalismo, gli artisti hanno contribuito con le proprie opere al processo di decolonizzazione e alla costruzione di una nazione.

Molti sono quelli che hanno vissuto e lavorato ad Amsterdam per molti anni, come Armand Baag e Quintus Jan Telting.

Una mostra collettiva

La vocazione polifonica della mostra è garantita dalle tante anime che l’hanno pensata e organizzata: i curatori “ospiti” Jessica de Abreu (antropologa e co-fondatrice di The Black Archives), Mitchell Esajas (antropologo e co-fondatore di New Urban Collective e The Black Archives), Bart Krieger (pubblicista, ricercatore storico dell’arte indipendente e fondatore di BAM! De Kunst Toko) e Ellen de Vries (pubblicista e ricercatrice indipendente) hanno infatti collaborato con i membri dello Stedelijk Inez Blanca van der Scheer (responsabile del progetto STUDIO i), Claire van Els (curatrice) e Carlien Lammers (responsabile per la diversità).

Armand Baag, The Fabric Dealer, 1976, oil on canvas. Collection Stedelijk Museum Amsterdam

In mostra ci sono opere di: Armand Baag; Wim Bos Verschuur; Robert Bosari; Jules Chin A Foeng; Frank Creton; Augusta e Anna Curiel; Felix de Rooy; Robbert Doelwijt; Wilgo Elshot; Ron Flu; Rudi Getrouw; Leo Glans; Eddy Goedhart; Nola Hatterman; Soeki Irodikromo; Rihana Jamaludin; Jean Georges Pandellis; Rinaldo Klas; Noni Lichtveld; Hans Lie; Guillaume Lo-A-Njoe; Nic Loning; Rudy Maynard; Jacques Anton Philipszoon; George Ramjiawansingh; Stuart Robles de Medina; George Gerhardus Theodorus Rustwijk; Cliff San A Jong; Gerrit Schouten; Govert Jan Telting; Quintus Jan Telting; René Tosari; Erwin de Vries; Paul Woei; Leo Wong Loi Sing.

 

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