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Tonnellate di patate invendute ora che i bar sono chiusi

I produttori di patate stanno affrontando perdite ingenti ora che i ristoranti e gli snack bar hanno chiuso battenti, afferma NRC. I Paesi Bassi sono uno dei maggiori produttori di patate e patatine fritte al mondo e ora che la maggior parte dei ristoranti, bar e fast food ha chiuso per contenere la diffusione di Coronavirus, i coltivatori si ritrovano con circa 1,5 milioni di tonnellate di patate invendute.

“Speriamo in una compensazione finanziaria,” dice André Hoogendijk, dell’organizzazione del commercio agricolo BO Akkerbouw. Spiega inoltre che sono in corso riunioni con Carola Schouten, Ministra dell’agricoltura. Ma non non è ancora stato deciso nessun pacchetto di compensazione. 

Il ristagno del mercato sta avendo un effetto negativo anche sulle imprese di lavorazione delle patate. Come Aviko, per esempio, che normalmente produce circa 15 milioni di prodotti in una settimana. Ma adesso si ritrovano a dover fermare la produzione per la mancanza di spazio per conservare i prodotti. Dick Zelhorst, direttore delle vendite di Aviko, dichiara, “vorremmo poter rispettare i nostri contratti con i coltivatori. Ma ora come ora non siamo in grado mantenere la stessa produzione di una volta.”

Il coltivatore Arwin Bos spiega che sbarazzarsi di un miliardo di chili di patate invendute non è per niente facile. Bos aggiunge che gli è difficile buttare la sua scorta, anche perché ammonta a un valore di 200 mila euro. “Ho venduto grazie a Facebook un carico di patate già lavate a dei ristoranti. Ma era solo l’1,5% delle mie scorte.”

Altre possibilità per i coltivatori sono le trasformazioni di patate, come l’uso di queste per i foraggi, o la produzione di fecola di patate.

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