Photo: Flicker CC 2.0 /EU Civil Protection and Humanitarian Aid
Sono 20.665 i corpi estratti dalle macerie, in seguito al terribile sisma che ha colpito ad inizio settimana Turchia e Siria: le persone vengono ancora estratte vive ma la speranza di altri salvataggi, 6 giorni dopo, comincia ad affievolirsi, dice NOS.
I soccorritori trovano ora quasi solo cadaveri e il timore è che il numero aumenti in maniera esponenziale: mancano i viveri e il dramma nel dramma è che i dispersi muoiono di fame e di sete.
Secondo il presidente Oktay, sono attive più di 29.000 squadre di soccorso per un totale di 120.000 persone. Più di 6.000 squadre provengono dall’estero.
La squadra olandese di ricerca e soccorso USAR è oggi nuovamente alla ricerca di sopravvissuti nella provincia turca di Hatay. Ma la possibilità che venga trovato qualcun altro è estremamente ridotta, secondo il team.
Het is vandaag de zesde dag sinds de aardbeving. Een update van onze media officer Jop Heinen over de dag van gisteren en het reddingswerk vandaag. pic.twitter.com/CoiK3tZ8g3
— USAR.NL (@USARNL) February 11, 2023
Le temperature scendono sotto lo zero durante la notte in gran parte dell’area del disastro e molti non hanno riparo: l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR stima che il terremoto abbia lasciato 5,3 milioni di persone senza casa nella sola Siria. L’agenzia ONU L’UNHCR si concentra quindi sulla distribuzione di generi di prima necessità come tende, teli di plastica, coperte termiche, materassini e indumenti invernali.
Sul fronte governativo, la Turchia ha distribuito milioni di pasti, oltre a tende e coperte, ma molte persone bisognose di aiuto non sono ancora state raggiunte.
In Siria, i soccorsi sono ancora più difficili da avviare: secondo i media statali siriani, dice NOS, il presidente Assad si è impegnato a consentire il passaggio degli aiuti alle aree controllate dai ribelli. Quella zona è difficilmente accessibile dalla Turchia ma soprattutto non esistono meccanismi in grado di accertare che gli aiuti vadano effettivamente agli sfollati. L’ONU, per ora, lavora solo in Turchia.
Anche centinaia di medici, infermieri e altri operatori umanitari sono partiti per la Turchia dai Paesi Bassi. Continua ad aumentare l’importo per la campagna di aiuti che viene raccolto tramite il Giro555, anche grazie all’impegno di cinquanta Comuni a donare 1 euro per abitante.