Sembra sia un nuovo mezzo per combattere l’assedio dei turisti nel centro città di Amsterdam, ossia “coprire” le sex workers, obbligando le vetrine a tenere le tende chiuse. La leader del partito D66 Ilana Rooderkerk ha presentato la proposta. “Il quartiere a luci rosse non è un santuario senza legge. Le lavoratrici del sesso si sentono rispettate quando i turisti le guardano come fossero scimmie? Solleva anche la questione di come il lavoro sessuale come attrazione contribuisca a migliorare la posizione delle donne nell’era MeToo”, ha detto la consigliera durante una seduta.
Secondo il Parool, tuttavia sorge spontaneo chiedersi come i clienti possano sapere che le lavoratrici del sesso sono al lavoro in quel momento. Un codice QR alla finestra potrebbe essere una soluzione. Un sistema di prenotazione è un’altra opzione anche se, la faccenda solleverebbe una serie di quesiti legali. La misura avrebbe il sostegno di PvdA, VVD, JA21, Denk, Partito per gli Animali, Volt e Bij1.
Anche la sindaca Femke Halsema non ha reagito a malincuore, ma ha sottolineato che ciò provocherà molta resistenza tra le lavoratrici. La misura farebbe parte di un pacchetto che il comune vuole introdurre e che prevede la riduzione dell’orario di lavoro, con l’obbligo di chiusura delle vetrine alle 3 del mattino, invece che alle 6.
I residenti, a loro volta, pensano che le 3 del mattino non sia abbastanza presto.