Il GroenLinks, la sinistra rossoverde, vorrebbe effettuare test Covid su tutta la popolazione. A sostenerlo è il quotidiano Volkskrant. Secondo i verdi, l’operazione richiederebbe due fine settimana. Se al seguito di questo test collettivo venissero individuati dei positivi, questi dovrebbero andare in quarantena.
In questo modo, la pandemia sarebbe seriamente messa sotto controllo e con il calo verticale dei contagi, sarebbe possibile “riaprire” la società con costi molto più limitati per la società e per l’economia, dice il Groenlinks.
Il leader del partito Jesse Klaver spera che la sua proposta sarà discussa dalla Camera prima della fine dell’anno e che la misura venga implementata a gennaio, scrive il Volkskrant.
Secondo Klaver, infatti, i tempi per il vaccino sono ancora lunghi: “non possiamo permetterci di aspettare il giorno in cui quasi tutti in Olanda saranno vaccinati contro il Covid ”. Le domande sul vaccino sono ancora molte e il tempo stringe.
Klaver considera “una scelta politica” l’organizzazione della società fino a quando la pandemia sarà sotto controllo con un vaccino: Dovremmo cercare di evitare di scivolare dal blocco attuale al blocco successivo. Impedendoci di finire in una terza ondata “.
Non solo: Klaver propone che lo stato contribuisca con 50euro a persona per il tampone e chi risultasse positivo, e fosse costretto alla quarantena, riceverebbe un sussidio dallo stato.
Un tale test sulla popolazione e le tariffe sono costosi, ma secondo GroenLinks, i costi sono insignificanti rispetto al danno di un blocco parziale: 1 miliardo per i test contro 1 miliardo al giorno persi con il lockdown.
Un risultato negativo di un test rapido potrebbe consentire l’accesso, ad esempio, al teatro e alla ristorazione per otto ore. “Se viene applicata una restrizione sulla dimensione del gruppo, queste porte potrebbero anche riaprirsi a condizione di un risultato negativo del test”.
Anche l’istruzione potrebbe tornare a pieno regime.