Teevengate, duello alla Tweede Kamer tra la coalizione di governo e l’opposizione

Doveva essere un dibattito per chiarire la posizione di Fred Teeven e del ministro della Giustizia, Ivo Opstelten ma in seguito al clamoroso passo indietro dei due, che ieri sera hanno rassegnato le dimissioni,il dibattito previsto alla Tweede Kamer, si è trasformato in un processo alla coalizione di governo. Sul banco degli “imputati” il VVD ed il suo ruolo nello scandalo dei 4,7 milioni di fiorini che il narcotrafficante Cees H., ha potuto riavere pagando appena 750mila fiorini. Quell’operazione che il leader parlamentare del VVD Albert Zijlstra non ha esitato a definire “non scorretta”, e la vicenda che ha fatto deflagrare lo scandalo, sono state al centro dello scontro frontale, in corso ormai da quasi due ore. “Se ne vada e torni a vendere burro di arachidi” è la bordata di WIlders, riferita ai trascorsi da manager Calvè del premier, e sulla linea delle dimissioni dell’esecutivo sono anche SP, Christian Unie e D66. Diverbio tra Alexander Pechtold, che ha cercato di tirare in mezzo i laburisti del Pvda e , che ha rammentato piccato al collega come il tema del giorno sia la ricevuta di pagamento con importo errato e non l’intera vicenda che ha portato al terremoto politico. Ma la risposta di Samsom è dettata soprattutto dalla consapevolezza della difficile posizione dei laburisti; si chiedono tutti “Possibile che nel governo, nessuno abbia indagato?”. Se lo chiede Bram van Ojik, capogruppo del Groenlinks e se lo chiedono il leader del CU Arie Slob e quello dell’SP Emile Roemer. Ma Zijlstra gela tutti e chiude qualunque spiraglio al dibattito: Opstelten non avrebbe dovuto dimettersi, l’accordo con Cees H. è perfettamente regolare mentre i dettagli sono confidenzali. La campgna elettorale entra nel vivo ma per il VVD si preannuncia tutta in salita.

Cover Pic: Pixabay

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