Taste Before You Waste, la rivoluzione alimentare parte dal basso

di Silvia Granziero

 

150 chili di cibo salvati, una cena anti-spreco, un mercato alimentare gratuito: questo il bilancio settimanale dell’attività di Taste Before You Waste. Due sedi ad Amsterdam e varie postazioni di distribuzione gratuita in centro oltre a distaccamenti a Utrecht, l’associazione non-profit che lotta contro lo spreco di cibo sta lavorando per allargarsi.

luana carretto
Luana Carretto

Leggendo i dati relativi allo spreco di cibo nelle città, nel 2012 Luana Carretto ha deciso che voleva fare qualcosa per cambiare la situazione e così è nato Taste Before You Waste. Sorta a livello locale, con pochi amici coinvolti e tutte le difficoltà logistiche del caso – a partire dai mezzi di trasporto necessari per raccogliere nei negozi e nei mercati cibo da distribuire alle charities – oggi conta 35 volontari regolari, ognuno dei quali dà la disponibilità che può. Luana e Sophia Bensch, coordinatrice dell’associazione, terminati gli studi universitari hanno deciso di dedicarsi al progetto a tempo pieno.

Da un impegno di una volta a settimana, in questi anni l’attività si è fatta regolare e ha coinvolto più persone. Anche la collaborazione con altre associazioni analoghe sta aumentando ultimamente: “Due anni fa, per esempio – racconta Sophia – a malapena sapevamo dell’esistenza di queste altre organizzazioni, mentre ora ci teniamo in contatto, ad esempio loro ci scambiamo in cibo: loro ci danno ciò che hanno in abbondanza e a noi manca e viceversa”. E le istituzioni rispondono, anche se Taste Before You Waste è focalizzato sulla gente: “Pensiamo che se i consumatori cambiano il loro stile di vita, questo si riverserà sulle istituzioni, che dovranno per forza rispondere in qualche modo. Comunque il Comune sa della nostra attività, siamo stati invitati a fare un servizio di catering anche presso istituzioni del governo. Con un’altra organizzazione con cui siamo in contatto, Buurt Buik, stiamo discutendo su un possibile sostegno che potremmo avere dal governo, per esempio dei mezzi di trasporto; ma per ora è solo un progetto, non c’è ancora nulla di deciso”. E le persone? “Abbiamo reazioni molto positive dalla gente, direi che è una presa di coscienza collettiva, perchè fino a poco fa la maggior parte delle persone non aveva idea di cosa volesse dire questo fenomeno ed era sorpresa dai numeri dello spreco di cibo. Molti sono stupiti scoprendo che tonnellate di frutta finiscono nella spazzatura per il semplice fatto di avere una forma poco attraente o un colore irregolare”.

L’obbiettivo comunque è ingrandire la comunità: per ora la cena settimanale è frequentata da una trentina o quarantina di persone, soprattutto da studenti e da abitanti del quartiere a basso reddito, ma Taste Before You Waste organizza anche workshop e punta a diffondere la sua idea di lotta allo spreco: “Alcuni studenti che hanno saputo di questo progetto attraverso l’università e poi si sono stabiliti negli USA e in Canada, vogliono esportarlo – conclude Sophia, che guarda oltre i confini d’Europa – La sfida ora è riuscire a trasferire queste idee in tutto il mondo”.

 

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