La legge finanziaria, Belastingplan, è stata approvata alla Camera bassa e ora si avvia all’esame del Senato. L’approvazione del documento, che traccia le linee di politica economica dei Paesi Bassi per il 2016, non è stata una passeggiata per il governo: la discussione del piano, presentato dal sottosegretario Eric Wiebes è stata infatti posticipata diverse volte.
Il governo, però, non esulta a causa del “no” di gran parte dell’opposizione. Il D66 ha votato contro, infatti, alla Tweede Kamer; il leader Alexander Pechtold, ha annunciato che il suo partito confermerà la posizione anche nel passaggio al Senato, dove al governo mancano 5 voti per la maggioranza.
Se il gabinetto Rutte non riuscisse a trovare il supporto necessario, sfumerebbe anche l’annunciato taglio alle tasse per un valore di 5 milioni di euro. Ma Wiebes non demorde: se il Belastingplan dovesse saltare, ha detto al Volkskrant, sarebbe un serio problema per milioni di contribuenti.
L’ufficio delle tasse, infatti, ha già calcolato i parametri provvisori per il 2016 sulla base della ventilata riduzione delle imposte; un piano che, a questo punto, rischia però di arenarsi se non dovesse arrivare in tempo utile qualche ripensamento, oppure il sostegno di senatori dissidenti.
Se il prospettato taglio venisse abbandonato, 4 milioni di contribuenti rischierebbero di trovarsi sulla cartella delle esattoriale (del 2017) un carico fiscale aggiuntivo, di quale portata ancora da stabili, come rimborso da versare allo stato per le entrate inferiori del 2016, dovute queste all’eventuale “manacata riforma”.