Amnesty International ha richiesto che la polizia olandese cessi la sperimentazione dei teasers. È emerso infatti che i dispositivi sono stati usati più di 100 volte in 12 mesi.
Le forze di polizia di Rotterdam, Zwolle e Amersfoort hanno cominciato a servirsi delle scariche elettriche lo scorso febbraio. La scorsa settimana, un report ha rivelato che gli ufficiali hanno usato i taser in 300 casi, ma nei due terzi di questi non hanno sparato.
I teasers funzionano sparando cariche da 50.000 volts su un sospetto a distanza invalidandolo temporaneamente. La polizia dice che il rischio di danni permanenti è minimo, ma gli esperti non sono d’accordo riguardo alle conseguenze per il sistema cardiaco.
Amnesty ha puntualizzato che in 54 dei 119 casi in cui si è ricorsi alle scariche elettriche, gli ufficiali lo hanno fatto premendo il taser a diretto contatto con il corpo del sospetto, comportandone un doloroso elettro-shock, senza però placarlo davvero.
L’organizzazione sostiene inoltre che gli ufficiali avrebbero usato i tasers in situazioni non appropriate: contro sospetti già ammanettati, o detenuti in cella, o in isolamento all’interno d’istituti di salute.
“Le scariche dovrebbero essere usate solo in situazioni in cui la propria vita viene minacciata o quando si rischia seriamente di essere feriti, ma ciò che risulta è che la polizia usi piuttosto spesso i dispositivi” racconta il portavoce di Amnesty Gerbrig Klos a NOS.
La polizia ha detto che prenderà seriamente le critiche di Amnesty e monitorerà l’uso dei tasers durante al sperimentazione.
“È un’esperienza estremamente poco piacevole, ma dovete considerare le alternative che avremmo” dice il capo di polizia Willem Woelders. “I danni per un sospetto potrebbero essere anche peggiori se usassimo cani poliziotti o armi da fuoco”.