Il partito nazionale-democratico di Desi Bouterse, il controverso presidente uscente, vince con un margine risicato le elezioni politiche in Suriname; con 26 o 27 seggi assegnati, si assicura cosi la maggioranza avendo la meglio su V7 la coalizione mutli-etnica di opposizione, guidata da Chandrikapersad Santokhi. Nonostante la vittoria di misura, e la necessità di una maggioranza di 2/3 che elegga il presidente, Bouterse può contare su un macchinoso sistema che potrebbe comunque garantirgli l’elezione.
Il presidente uscente conta su una vasta popolarità in patria, nonostante il suo scomodo passato: dittatore dal 1980 al 1987 e poi presidente eletto nel 2010, pende sul suo capo una condanna ad 11 anni per traffico internazionale di cocaina, emessa dal tribunale dell’Aja, senza contare la responsabilità per l’omicidio di 15 dissidenti politici nel 1982, nonostante l’amnestia che il suo governo garanti nel 2012. Un personaggio controverso, Bouterse, che ha basato la sua campagna elettorale sulle tante riforme sociali implementate, nonostante i dubbi delle opposizioni sulla sostenibilità economica.