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La condanna non sembra aver preoccupato più di troppo il presidente surinamese Desi Bouterse: i 20 anni inflitti dal tribunale del suo paese per le esecuzioni di 15 oppositori del regime nel dicembre 1982, dopo che l’attuale presidente aveva preso il potere in seguito ad un colpo di stato.
Bouterse ha ringraziato i sostenitori del partito che si sono presentati all’aeroporto per salutarlo al suo ritorno dalla Cina domenica e sembrerebbe non aver dato troppo peso alla condanna: oltre ad aver detto di non volersi dimettere prima della scadenza del mandato -il prossimo 12 agosto- il presidente ha annunciato di volersi ricandidare. La costituzione surinamese non impedisce un altro mandato.
“È un processo politico. Stanno cercando di dimostrare che sono colpevole.”, ha detto alla stampa. Venerdì il vicepresidente Ashwin Adhin ha dichiarato a una riunione del partito di governo che la sentenza non ha valore legale e che il suo team è a lavoro per trovare una soluzione.
Bouterse ha sempre negato il coinvolgimento nei Decembermoorden.