Il Gruppo Schipol, solo con i suoi aeroporti olandesi, è responsabile di 13.6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 l’anno, secondo uno studio condotto dall’agenzia di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace. Tuttavia, Schipol sostiene di emettere solo 33mila tonnellate di CO”, riporta il Volkskrant.
Secondo i calcoli di CE Delft, Schiphol è responsabile di quasi il 7% di tutte le emissioni di CO2 nei Paesi Bassi. Per fare un confronto, tutte le autovetture del paese rappresentano l’8,5% delle emissioni olandesi.
Le emissioni totali, di 400 volte più elevate, rivelate dall’agenzia di ricerca possono essere attribuite ad una cosa: il cherosene. Schiphol non vende questo carburante per aerei, quindi non include le emissioni causate dal cherosene nelle sue cifre. Ma CE Delft crede che Schiphol “abbia una responsabilità a catena, fornendo servizi che rendono possibile il volo”, ad esempio la consegna di cherosene. L’anno scorso, 4.780 milioni di litri di cherosene sono stati venduti negli aeroporti olandesi di Schiphol – Schiphol, Lelystad, Eindhoven e Rotterdam L’Aia. Inoltre, il gruppo ha anche quote di aeroporti negli Stati Uniti e in Australia. Durante la combustione, ogni litro di cherosene produce circa 2,8 chilogrammi di CO2.
Schiphol non nega apertamente di avere delle responsabilità per le emissioni causate dal cherosene. Come “partner di catena nell’aviazione”, la società si sente in parte responsabile delle emissioni di CO2, ha affermato Schiphol secondo il quotidiano. Il gruppo aeroportuale sottolinea che sta prendendo molte iniziative per ridurre le emissioni del trasporto aereo, come ad esempio investire nel primo impianto europeo per il bio-cherosene.
Il settore dell’aviazione è un grande responsabile dei gas serra.