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Stop alle intimidazioni anti-abortiste davanti alle cliniche, appello del parlamento al rispetto della libera scelta

Parlamentari dei partiti di opposizione e della coalizione di governo hanno espresso preoccupazione per le intimidazioni dei gruppi anti-aborto e anti-scelta presso le cliniche che praticano aborti in Olanda. I partiti di opposizione GroenLinks, PvdA, SP, PvdD e 50Plus e il partito di governo VVD hanno firmato un appello congiunto dove si afferma il diritto delle donne di scegliere in modo sicuro l’interruzione di gravidanza, dice NOS.

“Non avrei mai pensato, nel 2019 di dover ancora difendere il diritto delle donne all’aborto”, ha detto la parlamentare D66 Pia Dijkstra durante un dibattito alla Tweede Kamer martedì sulle manifestazioni presso le cliniche che praticano aborti. “Non siamo negli anni settanta del secolo scorso.” Questo sentimento anti-aborto sta soffiando dagli Stati Uniti, dove alcuni stati hanno recentemente introdotto leggi più severe per l’interruzione di gravidanza.

I politici devono sostenere fermamente il diritto delle donne di scegliere, secondo la parlamentare di GroenLinks Corinne Ellemeet. Lei e Dijkstra si sono scagliate contro il leader FvD Thierry Baudet e il suo “discorso boreale su come i diritti delle donne sarebbero la fine dell’Europa”. Per inciso, nessun membro del FvD era presente al dibattito.

Il PVV ha definito le manifestazioni di cattivo gusto, ma ritiene che finché non viene esercitata alcuna violenza, i politici non dovrebbero intervenire.

Il partito cristiano SGP, il più feroce partito anti-aborto nel Tweede Kamer, pensa che gli altri parlamentari stiano montando un caso. Secondo il leader  Kees van der Staaij, i manifestanti sono “consiglieri” estremamente coscienziosi che offrono solo aiuto. Ogni settimana alcune donne accettano questa offerta di aiuto e si astengono dall’aborto, ha detto.

Le cliniche segnalano un aumento delle manifestazioni, tanto nel numero quanto nell’intensità. Una delle proposte per garantire il diritto di manifestare e quello “pro-choice” sarebbe quella di istituire una rete di “amici” che possa attendere le donne fuori dalle cliniche e scortarle fino all’interno della struttura.

 

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