STARTUP A Rotterdam giovani designer trasformano frutta di scarto in pelle eco-sostenibile

Secondo una ricerca condotta dalla Commissione Europea del 2010, l’Olanda e’ il paese che spreca di più in Europa, con 541 kg pro capite di cibo buttato ogni anno. Si calcola che il solo mercato di Rotterdam, che si tiene due volte a settimana della zona di Blaak, butti ogni giorno più di 3000 kg di frutta considerata “non vendibile”.

Forse non è un caso che una soluzione creativa allo spreco di cibo, venga da un progetto della Willem de Kooning Academy di Rotterdam, l’accademia di arte e design della città.

Il progetto, FruitLeather- Rotterdam, nasce dall’iniziativa di un gruppo di studenti al quarto anno di studi. I giovani designer stanno così lavorando a un nuovo materiale, sostenibile e completamente vegetale, derivato della frutta recuperata al mercato.

Il tessuto si chiama Fruit-Leather e si ottiene pelando, schiacciando, e cuocendo la frutta destinata alla spazzatura. Il prodotto finito è un materiale simile al cuoio, ma totalmente animal-friendly: una “pelle vegana” che, assicurano dal collettivo, non appiccica, non puzza né attira insetti.

Gli esperimenti sono per ora limitati alle borse: con quattordici mango ne è stata creata una comoda ed elastica. Qualche chilogrammo di nettarine hanno dato vita, invece, ad una resistente borsa per la spesa. Pare infatti che ogni frutto dia origine ad un tipo differente di pelle, con caratteristiche specifiche e adatte ad usi differenti.

La poliedricità della FruitLeather sembra infine attirare diverse imprese europee. Tra queste anche i giganti dell’auto BMW e Porsche, che vedrebbero nel nuovo materiale un’alternativa ai famosi interni in pelle.

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