I piani per il fondo con cui il gabinetto vuole organizzare l’acquisizione e la messa in sicurezza ecologica delle aziende agricole per ridurre le emissioni di azoto e ripristinare l’equilibrio della natura, non possono ancora contare su un sostegno politico sufficiente, dice NOS: da un lato, BBB, il partito degli agricoltori che non vuole il 2030 come data ufficiale per ridurre le emissioni e chiede garanzie per le aziende agricole, dall’altra la sinistra che vuole, invece, garanzie per l’ambiente.
L’esito del dibattito parlamentare che si sta svolgendo oggi sul fondo da 24 miliardi di euro sembra quindi dipendere dagli impegni che si prenderà il governo.
La domanda è quindi in quale direzione si muoverà sostanzialmente il gabinetto. Fino ad ora, il gabinetto ha sostenuto che la legge che disciplina il fondo è separata dalla legge con gli obiettivi di riduzione. Quella legge ora specifica il 2035 come anno obiettivo, ma è stato concordato nell’accordo di coalizione di accorciare al 2030.
Il fatto che i quattro partiti della coalizione non siano più d’accordo su quest’ultimo punto e il CDA, i cristiano democratici, minaccino di rompere l’accordo di coalizione ha portato a un voto di sfiducia da parte di quasi tutta l’opposizione contro il gabinetto due settimane fa. I partiti di governo finora non hanno avuto disaccordi sulle risorse del fondo di transizione, il che significa che il piano può passare alla Camerama le cose sono diverse al Senato: lì i piani avranno presto bisogno del sostegno di più partiti, come GroenLinks e PvdA o BBB.
Il leader di GroenLinks, Klaver, ritiene che il gabinetto stia ora fissando troppe poche condizioni per il fondo e quindi voglia mano libera per aggiustare la misura sulla base delle convenienze politiche.