Un uomo di Amsterdam sospettato di aver tentato all’inizio di quest’anno di estorcere con violenza mezzo milione di euro a un imprenditore di Montfoort non si è presentato oggi al processo a Utrecht. Secondo il suo avvocato, l’imputato teme per la sua sicurezza dopo l’omicidio di un complice nell’estate scorsa.
La corte ha deciso che il 47enne sospetto A.H. avrà una nuova possibilità di difendersi ma il tribunale vuole che si rechi di persona: ha ancora alcune domande urgenti sulla oscura vicenda di estorsione e il sospetto ha dichiarato in udienza precedente di voler raccontare la sua storia. Il presunto reato è avvenuto l’7 aprile di quest’anno, quando A.H. avrebbe cercato il proprietario di un’azienda a Montfoort e avrebbe richiesto una somma di 500.000 euro. La vittima sarebbe stata colpita in viso e spinta su una sedia. L’uomo avrebbe minacciato di tagliargli le dita. Successivamente, avrebbe anche rubato le chiavi dell’auto della vittima.
Durante l’arresto successivo a Woerden, A.H. avrebbe continuato a minacciare la vittima. L’avvocato di A.H. afferma che il caso riguarda il recupero di una grossa somma di denaro che l’imprenditore di Montfoort dovrebbe a qualcuno. Non è chiaro se il debito fosse con A.H. o se l’uomo di Amsterdam stesse cercando di riscuotere il denaro a nome di qualcun altro. È anche sconosciuto il motivo per cui l’imprenditore di Montfoort avrebbe dovuto così tanto denaro a qualcuno. È notevole anche il fatto che la vittima abbia ritirato successivamente la denuncia contro i sospettati.
Il complice di A.H. era il criminale di Amsterdam Dwight Mook, il quale ha dichiarato dopo il suo arresto di aver avuto un ruolo subordinato e di essere stato solo il conducente di A.H. Ha potuto attendere il processo in libertà condizionata e è stato ucciso a luglio ad Amsterdam: secondo fonti del giornale, l’omicidio sarebbe legato a un affare di droga andato male.
La corte non lo ha processato in contumacia perchè ha ritenuto giustificata la ragione dell’assenza. .