Più che un terrorista, uno psicopatico; con questa motivazione, il tribunale di Rotterdam ha assolto Mohammed B, cittadino del Marocco, dall’accusa di pianificare attentati nei Paesi Bassi. Il processo, atteso da molti come uno dei più importanti degli ultimi tempi contro il jihadismo, si è concluso alle prime battute: perizie psichiatriche ordinate dalla corte hanno accertato che l’uomo soffre di disturbi mentali e che il piano che si temeva stesse ordendo, è solo il frutto della sua immaginazione.
Mohammed B. ha vissuto per un certo periodo, senza permesso di soggiorno, presso l’abitazione del fratello ad Amsterdam e lo scorso ottobre è stato arrestato durante un raid antiterrorismo: l’AIVD, i servizi segreti dei Paesi Bassi, avevano intercettato sui social media delle sue conversazioni inneggianti alla jihad e allo Stato Islamico. Tuttavia, già durante la perquisizione del luogo dove alloggiava, la polizia non aveva rinvenuto armi o altri indizi che potessero far pensare ad un diretto coinvolgimento dell’uomo con l’ala radicale dell’islam.
Il blocco di appunti con frasi inneggianti alla distruzione dell’occidente e le manifestazioni di fedeltà espresse al califfo Abu Bakr al-Baghdadi sarebbero solo “sbruffonate” partorite da una mente instabile; l’uomo, tra l’altro, avrebbe raccontato di essere molto facoltoso grazie ai proventi del traffico internazionale di stupefacenti. Anche queste ultime affermazioni, secondo i giudici, sarebbero del tutto infondate. Nel giustificarsi di fronte ai giudici, Mohammed B. avrebbe detto che le storie raccontate con la volontà di “essere considerato un duro” e “fare colpo sulle ragazze”.
Dopo un anno in custodia, l’uomo era stato liberato già la scorsa settimana: secondo il quotidiano Volkskrant questa circostanza sarebbe stata un solido indizio a sostegno dell’ assoluzione. Il Pubblico Ministero, che nell’arringa aveva indicato il sospetto come un “pericolo per la società” ha annunciato ricorso. Su Mohammed B., tuttavia, pende ancora un decreto di espulsione: l’uomo, tuttavia, ha presentato richiesta d’asilo perchè il processo per terrorismo nei Paesi Bassi, sostiene il suo avvocato, potrebbe mettere a repentaglio la sua vita una volta rimpatriato in Marocco.