Solo l’8% delle aziende chimiche in Olanda non viola le norme di sicurezza, secondo uno studio dell’Università di Leiden e dell’Università VU di Amsterdam basatu su 3.650 rapporti di ispezione. Nel periodo tra il 2006 e il 2017, ci sono state 7.362 violazioni delle norme di sicurezza, riferisce ANP.
I Paesi Bassi hanno 494 aziende che lavorano con sostanze pericolose. Alcune di queste società sono responsabili di gran parte delle violazioni. Circa 34 aziende hanno violato più di 40 volte ciascuna, secondo i ricercatori. Pochissime aziende chimiche non hanno violato le regole nel periodo in esame.
Secondo i ricercatori il rischio di un incidente grave non sia maggiore se un’azienda infrange o no le regole. Ulteriori ricerche sono in corso in questo senso.
Di recente, studi sulle aziende chimiche in Olanda, si susseguono senza sosta: secondo il KWR, l’istituto di conoscenze per il settore dell’acqua potabile, la qualità delle fonti di acqua potabile dei Paesi Bassi sarebbe a serio rischio. Le società idriche, infatti, starebbero richiedendo un intervento immediato, riporta AD.
In particolare, per l’istituto, i principali responsabili dell’inquinamento sarebbero nitrati, pesticidi, sostanze industriali e i residui di medicinali che si trovano sempre più spesso nelle acque sotterranee. Anche attività sotterranee come l’estrazione di energia geotermica o lo stoccaggio di calore e freddo, inoltre, rappresenterebbero un rischio per la qualità dell’acqua potabile.