La woning corporatie De Key ha iniziato lo scorso lunedi, 7 febbraio, con la ristrutturazione del Tabakpanden, il complesso di edifici di Spuistraat ad Amsterdam, che per oltre 30 anni ha ospitato uno dei più longevi squat d’Europa. E l’ultimo spazio autogestito rimasto nel cuore della capitale. Lo sgombero avvenne quasi un anno fa dopo violenti scontri tra un gruppo di occupanti e la polizia. Per un anno, i lavori sul complesso, che ospiterà –secondo il sito di De Key– 69 appartamenti di dimensioni tra i 40 e i 110 m2, si sono limitati alla demolizione di alcune porzioni degli edifici. A livello strada, sono previsti un ristorante e una galleria.
Entro il 2018, dalla struttura del vecchio spazio autonomo, rimarranno solo le facciate, costruite tra il 18esimo ed il 19esimo secolo. Sparirà anche l’iconica facciata “gialla” dello Slangenpand che verrà dipinta di grigio. Lo stesso complesso cambierà nome: invece di Tabakspanden si dovrà presto parlare di Keizer I e Keizer II. Il costruttore De Nijs, inizierà la vendita del blocco a partire da quest’anno. Nonostante la woning corporatie De Key che gestisce gli edifici per conto del comune, abbia dato rassicurazioni al consiglio sulla destinazione artistica e culturale di una porzione della nuova struttura, rimane la delusione degli ex occupanti che a lungo hanno cercato di trovare un accordo con le istituzioni affinchè fosse scongiurato lo sgombero.
La vicenda ha sollevato molte polemiche circa il ruolo di De Key, un’associazione controllata dal comune di Amsterdam, con il compito di gestire parte del patrimonio pubblico della città. Le voci critiche, sottolineano la natura speculativa dell’operazione, iniziata dopo anni di braccio di ferro tra le varie anime della politica cittadina, divise tra i sostenitori del piano 1012, il progetto di riqualificazione del centro storico di Amsterdam, considerato da molti un paravento per la più grande opera di gentrificazione della storia della città, e le richieste di artisti ed attivisti per spazi autonomi e non commerciali.