Shell ha annunciato il taglio di 900 posti di lavoro nei Paesi Bassi, a seguito di un piano di riorganizzazione, che comporterà la perdita da 7.000 a 9.000 posti di lavoro in tutto il mondo, dice NOS.
La combinazione della crisi del petrolio e della crisi Covid hanno portato a un dimezzamento del prezzo delle azioni nell’ultimo anno, costringendo la multinazionale ad un taglio sugli investimenti e ad ingenti perdite di introito.
Secondo NOS, Shell taglierà il numero di posizioni e le persone potranno candidarsi per quelle rimanenti nella società.
Il taglio dovrebbe ridurre i costi dell’azienda di circa 2,5 miliardi di dollari all’anno e il numero di raffinerie Shell nel mondo sarà ridotto da quattordici a sei. La raffineria di Pernis rimarrà, così come la filiale chimica di Moerdijk. In Olanda, quindi, sembra che i licenziamenti riguardino principalmente posizioni presso gli uffici a L’Aia, Rijswijk e Amsterdam, dice NOS.
Shell afferma che il numero di posti di lavoro nei Paesi Bassi diminuirà del 10% e la società intende, in futuro, puntare tutto sulle rinnovabili anche se in molti hanno dubbi sulla veridicità di questa affermazione, perché i piani sulle rinnovabili sarebbero ancora confusi.
Shell, inoltre, è occupata a rassicurare gli azionisti: stando a NOS, questi ultimi vorrebbero garanzie sulle opzioni che la società ha sul tavolo.