BELASTING PARADIJS

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Shell, l’eurodeputato olandese: dal 2005 elusi 7,5 miliardi di euro in tasse. Il caso arriva all’UE

Il colosso petrolifero Shell potrebbe dover pagare al governo olandese 7 miliardi di euro in tasse “arretrate”  dopo che Paul Tang, europarlamentare olandese ha annunciato che chiederà alla Commissione europea di indagare sul suo accordo con le autorità olandesi.

Tang, capogruppo del partito laburista (PvdA) al Parlamento europeo, ha affermato che l’accordo era una chiara violazione della normativa europea sugli aiuti di stato per le società private.

L’accordo risale al 2005, quando Shell -in precedenza una società anglo-olandese- diede vita alla fusione delle sue due filiali nel Regno Unito e in Olanda per stabilire una sede unica a L’Aia.

L’ufficio delle imposte olandese ha permesso alla società di esentare i propri azionisti con sede nel Regno Unito dal pagamento dell’imposta sui dividendi veicolando i pagamenti attraverso un trust offshore nel Jersey, territorio britannico

Secondo il deputato europeo, il via libera del fisco olandese alla costruzione fiscale proposta da Shell è simile a quelle messe in piedi da Apple o Starbucks. “Si tratta di aiuti di Stato, una costruzione fiscale destinata esclusivamente a risolvere un problema per una compagnia di cui altre compagnie non possono trarre vantaggio”, ha detto a Trouw.

Il 40% degli azionisti della Shell ha sede nel Regno Unito, dove la tassa sui dividendi non esiste. Il restante 60% è tenuto a pagare l’imposta nei Paesi Bassi che ammonta al 15%. Il governo è sotto pressione da tempo, dopo che sono emerse le pressioni di Shell e Unilever durante la formazione dell’esecutivo per abolire la tassa sui dividendi.

L’anno scorso, Amazon è stato costretto a pagare 250 milioni di euro di tasse in Lussemburgo dopo che è stato accertato che la multinazionale aveva approfittato di un regime fiscale agevolato esattamente come l’accordo di Starbucks con le autorità fiscali olandesi.

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