Un gruppo di ambientalisti è intervenuto durante la riunione annuale della Royal Dutch Shell martedì a Scheveningen vicino L’Aia, con la richiesta di interrompere per sempre le assemblee della compagnia e accusandoli di essere una minaccia per la salute del pianeta. I protagonisti di questo gesto sono circa 20 e appartengono al gruppo di azione ambientale olandese “Code Rood”(Code Red). Tutti vestiti di rosso, hanno srotolato degli striscioni con lo slogan “stop ai combustili fossili”, senza risparmiare fischi e scherni al passaggio degli azionisti.
Rivolgendosi direttamente al consiglio, una portavoce di Code Red, Talissa Soto ha sottolineato l’inconciliabilità tra l’attività di Shell e l’ambiente. L’unica soluzione è che la compagnia rinunci il suo modello aziendale. “Ti tasseremo, ti regoleremo, ti separeremo … oggi siamo tutti testimoni dell’ultima AGM della Shell”, ha affermato determinata.
L’amministratore delegato di Shell, Ben van Beurden, ha cercato di giustificare le azioni della compagnia. Stando alle sue dichiarazioni, la società voleva fare la cosa giusta, ma l’industria energetica non avrebbe potuto lavorare da sola. “La nostra azienda vuole stare dalla parte giusta e proprio per questo stiamo facendo tutto ciò che è necessario. Ma resta il fatto che non possiamo farlo da soli”, ha affermato. “Se non si trova un accordo tra clienti, regolatori e politici è difficile andare avanti. Questo è il motivo per cui penso che tutti dobbiamo sforzarci di più, lasciando perdere accuse, posizioni radicali e ostilità”.
A dicembre la compagnia anglo-olandese ha definito gli obiettivi leader del settore per ridurre le emissioni di gas serra, con la garanzia di mantenere elevati gli stipendi dei dirigenti. E, proprio in quella occasione, non sembra aver espresso alcun interesse per gli ambientalisti.
Stando all’opinione degli attivisti, Shell investe troppo nell’estrazione di combustibili fossili, contribuendo negativamente al cambiamento climatico.”Dei miliardi investiti da Shell, oltre il 95% riguarda l’estrazione di petrolio e gas”. “Hanno optato per profitti a breve termine a spese delle persone e del clima”, ha detto Code Red in una nota.
Quello di Scheveningen, non è l’unico caso. Sembra, infatti, che un episodio analogo si sia verificato in Scozia, dove un certo numero di manifestanti ha tentato di interrompere la riunione annuale degli azionisti della BP.