NL

NL

Sex workers contro l’Amsterdam Museum: chiudete quella mostra contro la prostituzione, discrimina le lavoratrici

Membri del gruppo di difesa per le professioniste del sesso PROUD, il Prostitution Information Center (PIC), e simpatizzanti delle sex workers stanno protestando contro l’esibizione “Nr.1Tourist Attraction” nell’Amsterdam Museum

L’artista inglese Jimini Hignett si è autoproclamata abolizionista della prostituzione e ha installato un’esibizione aperta dal 1 novembre che include video, ritratti, souvenir, e altre informazioni riguardanti il sex work che PROUD accusa di “stigmatizzare il falso”.

La scorsa settimana PROUD ha annunciato che la protesta davanti all’Amsterdam Museum che è iniziata ai primi di novembre avrà una scadenza settimanale e durerà, finchè la mostra non chiuderà battenti e il museo non ammetterà di aver sbagliato.

PROUD ha citato alcuni esempi di disinformazione presenti all’interno dell’esposizione il cui messaggio sarebbe che: “tra le professioniste del sesso sarebbe elevato il tasso di diffusione dell’ HIV/AIDS, verrebbero violentate e avrebbero scarsa autostima e che sia questo la causa del loro prostituirsi, che le sex workers siano costrette ad assumere droghe per riuscire ad affrontare il loro lavoro, e che prostituirsi è degradante e una forma di violenza contro le donne.” PROUD ha aggiunto: “La mostra inoltre espone anche oggetti del PIC e di PROUD, ma ovviamente diffamandone i nomi dicendo che queste associazioni forniscono un’immagine “sana” della prostituzione.”

La presidente del PIC Nadia van der Linde ha detto in una intervista ad AT5 che il PIC si sente tradito dall’Amsterdam Museum a causa di questa scelta di ospitare l’esposizione “Nr.1 Tourist Attraction”, che sarebbe “una grande campagna di propaganda piena di bugie, slogan moralizzanti e enormi messaggi stigmatizzanti che spingono le sex worker ancora di più nel dannato angolo e provocando un incremento di difficoltà per permettere loro di fare il proprio lavoro in sicurezza.” 

Inoltre il PIC, in alcuni Tweet, che condivido le foto dell’esibizione.

 

HIV Vereninging – una organizzazione locale per incrementare la consapevolezza sull’HIV –  ha anche scritto una lettera al museo esprimendo preoccupazione riguardo al modo in cui la mostra perpreterebbe lo stigma dell’HIV e incalza il museo affinchè mostri solidarietà con le sex workers.

L’Amsterdam Museum ha dichiarato che loro “danno all’artista la libertà artistica di presentare la propria visione tramite il lavoro. Questo non significa che tale visione corrisponda anche al punto di vista del museo”. Le manifestanti stanno usando l’hashtag: #boycottamsterdammuseum per creare consapevolezza riguardo all’esibizione sui social media.

In un Tweet il PIC ha detto che “un piccolo gruppo di sex workers e loro simpatizzanti si è incontrato con Margriet Schavenmaker, il direttore artistico dell’Amsterdam Museum” e che è stato loro riferito che il museo si rifiuta di “chiudere l’esposizione stigmatizzante per rispetto dell’artista…” il PIC ha risposto, “L’Amsterdam Museum ha chiaramente detto che a loro non importa se una mostra è piena di falsità ed è una campagna stigmatizzante… questo è il motivo per cui continueremo a protestare contro l’Amsterdam Museum

Hignett è stata anche fortemente criticata per aver riprodotto la famosa statua di Belle, ad oper di Mariska Majoor, – un’iniziativa del PIC per onorare le sex workers del mondo – e ha invitato i visitatori a incidere le proprie iniziali sulla statua. La replica è stata da allora rimossa.

PROUD ha riportato che il museo ha creato: spazio in una stanza vicino per esporre ogni fact-checks che vorremmo procurare” la controversa esposizione è in programma fino a Marzo 2020. 

 

SHARE

Altri articoli