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Seminare e raccogliere: l’impatto di Millet sull’arte moderna al Van Gogh Museum

La mostra Jean-François Millet: Sowing the Seeds of Modern Art offre per la prima volta una panoramica dell’impatto dell’artista francese sull’arte moderna in tutto il mondo.

“Millet è quel pittore moderno essenziale che ha aperto l’orizzonte a molti”, così scrisse Vincent van Gogh a suo fratello Theo. Il pittore olandese vedeva in Millet un modello talmente importante da ribattezzarlo “Père Millet”.

L’esposizione in corso al Van Gogh Museum rivela il carattere innovativo della sua opera e l’impatto che il pittore ha avuto su un gran numero di artisti moderni di fama internazionale, tra cui Vincent van Gogh, Claude Monet, Winslow Homer, Kazimir Malevich e Salvador Dalí.

L’artista francese Jean-François Millet (4 ottobre 1814 – 20 gennaio 1875) ha avuto una carriera turbolenta ma ricca di successi. É stato spesso al centro di accuse per la sua tecnica pittorica radicale, così come per la critica sociale che la sua rappresentazione della vita contadina sembra implicare.

Millet ha un approccio poetico ed enfatico alla pittura e sceglie temi quotidiani legati alla vita contadina, in particolare il rapporto tra uomo e natura. Mai prima d’ora le scene contadine erano state rappresentate in modo così spettacolare e glorioso. Invece di concentrarsi sull’industrializzazione e l’urbanizzazione come segni distintivi dell’epoca moderna, Millet si concentra sulle difficoltà che affrontavano i contadini.

Subito dopo la sua morte, fu incoronato dallo stato francese come eroe nazionale per la sua rappresentazione della vita rurale francese in tutta la sua gloria.

Vero seminatore dei frutti dell’arte moderna

Oggi l’artista è stato in gran parte dimenticato dal grande pubblico, e il suo lavoro tende a essere visto come tradizionale piuttosto che come moderno e progressista. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, Millet era l’artista moderno più famoso al mondo. Innumerevoli sono state le riproduzioni delle sue opere: ha gettato i semi dell’arte moderna e raccolto l’ammirazione di generazioni di artisti di tutto il mondo.

Il suo lavoro è stato in seguito lodato per diversi motivi, che vanno dalle sue composizioni innovative, la tecnica anti-accademica, le pennellate grezze, l’uso del colore e dei materiali, l’approccio astratto alla forma e alla composizione.

Per esempio, ritraendo i contadini da vicino, riempiendo la tela in uno stile maestoso, l’artista evoca nello spettatore reverenza e rispetto rispetto alla scena ritratta.

La mostra presenta 128 opere, di cui 108 provenienti da musei e collezioni private di paesi come Giappone, Stati Uniti, Francia e Messico.

Il museo d’Orsay ha messo a disposizione una delle opere più importanti e innovative di Millet: L’Angelus.

È la prima volta che quest’opera viene esposta nei Paesi Bassi. Il celebre dipinto raffigura due contadini che, dopo aver ascoltato le lontane campane della chiesa, hanno iniziato le loro preghiere serali. Millet ritrae la fede come esperienza quotidiana e personale.  “L’opera è sia terrena che religiosa, intima e universale”, dice Maite van Dijk, curatore al Van Gogh Museum.

Il 1° luglio 1889, il quadro è stato venduto all’asta a Parigi per la somma astronomica di 553.000 franchi, l’importo più alto mai pagato per un’opera d’arte moderna. Meno di un anno dopo il dipinto è stato nuovamente venduto, questa volta ad un uomo d’affari francese per 750.000 franchi. In seguito alla vendita, è scoppiato un acceso dibattito internazionale sulla commercializzazione del mondo dell’arte. L’Angelus è divenuta così una delle opere d’arte più famose al mondo.

Un altro pezzo forte del museo d’Orsay è Le spigolatrici, un’opera che ha suscitato molte polemiche al momento della sua presentazione al pubblico.

Anche il capolavoro intitolato Il seminatore  è visibile ad Amsterdam: un quadro che non aveva lasciato il Giappone da quando è stato acquistato dal Museo d’arte Yamanashi.

Delle opere esposte, 53 sono di Millet e 18 sono di Van Gogh tra cui: La Siesta (Musée d’Orsay Paris), La sera, La fine della giornata (Menard Art Museum Japan), Vigneti ad Auvers e Scale ad Auvers (Saint Louis Art Museum).

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