Scienza, OpenDay tra astronauti e satelliti a Noordwijk

di Carlotta Casamassima

Dopo il 2025 continueremo a mandare satelliti e robot su Marte”, racconta Michel Tognini, astronauta francese che per più di 10 anni ha lavorato con Russi e Statunitensi, “e coinvolgeremo anche Cina e India”.

Tognini, a bordo dello Space Shuttle Columbia nel 1999, ha portato il telescopio Chandra X-Ray in orbita: un telescopio per scrutare zone particolarmente calde dell’Universo che sarebbe dovuto rimanere nello spazio 5 anni ma che, dopo 15, è ancora lì (qui le prove).

L’astronauta francese ha parlato, appunto, di Chandra e altre operazioni spaziali ben riuscite all’Open Day dell’European Space Research and Technology Centre (ESTEC), succursale olandese dellAgenzia Spaziale Europea (ESA) e centro spaziale più grande d’Europa con sede a Noordwijk, che ha aperto le porte al pubblico in occasione del 58esimo anniversario del lancio dello Sputnik-1.

Un appuntamento imperdibile per esperti e appassionati, quest’anno ESTEC ha fatto il tutto esaurito: 12000 persone di tutte le età hanno infatti incontrato astronauti, ricercatori ed “esperti spaziali”, visitando laboratori e toccando con mano attrezzature e modelli di satelliti lanciati in orbita.

Photo Credit: Carlotta Casamassima
Photo Credit: Carlotta Casamassima

Gli eventi, poi, erano tanti: conferenze di astronauti europei, tour 3D per esplorane la vita nello spazio e dibattiti scientifici. Non mancava nemmeno il divertimento per i più piccoli: giochi interattivi e dimostrazioni nella sezione SpaceExpo, con attrazioni che spaziavano dai modellini di astronavi a una dimostrazione pratica di come funziona il bagno nello spazio.

Domenica erano anche esposti i nuovi progetti del centro, che, come tanti Istituti europei, viene finanziato dai soldi pubblici; e l’Open Day, vale la pena ricordarlo, è per tradizione un giorno in cui i cittadini possono toccare con mano come vengono spesi i soldi della comunità. Non a caso Michel Tognini ha precisato, soprattuto verso chi critica i costi delle missioni spaziali, che ogni cittadino europeo spende circa 1 euro all’anno per finanziare l’ESA. Il costo di un espresso (in Italia), insomma.

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