“Il traffico aereo a Schiphol non tornerà alla normalità prima del 2023”, ha dichiarato Dick Benschop, amministratore delegato del Royal Schiphol Group, in un’intervista con il quotidiano Trouw. Non si tornerà alla massima capacità dell’aeroporto, 500.000 l’anno, prima di 3 anni quindi. “Voglio una crescita controllata”, ha spiegato Benschop, “e questo potrebbe richiedere anni”.
I passeggeri sono diminuiti di quasi due terzi il mese scorso in seguito all’emergenza sanitaria del Covid-19. Nella prima settimana di aprile, il calo è stato del 90% e l’aeroporto ha visto transitare il 5% dei passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2019.
Aspettando il ritorno alla normalità, la priorità sarà discutere dell’inquinamento acustico e delle emissioni prodotte dagli aerei. “Questo dibattito era completamente fermo,” ha dichiarato Benschop. È proprio per via dello stop imposto dall’emergenza coronavirus che la società potrà affrontare questi argomenti passo per passo fino al 2023. “Esattamente quello che ci veniva chiesto da tempo”, ha dichiarato.
Il processo per riportare lo scalo alla sua piena capacità non è ancora ben definito. “Dopo il corona, il mondo sarà molto diverso da prima”, ha detto, spiegando che la società sta prendendo in considerazione diversi scenari. “Non sappiamo quanto durerà la crisi né come procederà la ripresa economica”. Anche l’incremento del telelavoro potrebbe avere un impatto sul traffico aereo, perchè le società potrebbero voler risparmiare sui viaggi.
Nel frattempo, l’aeroporto di Amsterdam si sta preparando ad applicare la regola della distanza di un metro e mezzo: secondo Benschop, “Schiphol è già in parte equipaggiato di schermi e segnaletica orizzontale, ma la domanda è come le norme verranno applicate quando i voli aumenteranno”.