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Schiphol al collasso, code e disagi la norma. Il Ceo: non c’è più spazio

Sembra che hall affollate, code e ore di attesa all’aeroporto di Schiphol saranno la norma per i tempi a venire. Secondo il CEO dello scalo di Amsterdam, Jos Nijhuis, i viaggiatori devono prepararsi perchè la situazione non dà segni di miglioramento. Anzi, tenderà a peggiorare ha detto con scarso ottimismo al quotidiano AD.

Nelle ultime settimane le persone che viaggiano da e verso il principale aeroporto del paese  hanno affrontato interminabili code per i controlli di sicurezza. Un certo numero di voli ha subito ritardi a causa di piste sovraffollate. Le compagnie tra cui KLM e Transavia hanno chiesto ai passeggeri di arrivare all’aeroporto con tre ore di anticipo, anche per le tratte europee, per non correre il rischio di rimanere imbottigliati in coda mentre il volo chiude.

Schiphol ha già riconosciuto che il numero dei passeggeri sta crescendo più velocemente del previsto. Ma secondo il giornale, il problema principale di Schiphol è aver sottovalutato le conseguenze della crescita del volume di traffico, in rapporto alle dimensioni dello scalo. L’aumento del personale di security per accelerare i controlli è stata una soluzione efficace ma, prosegue il giornale, semplicemente a Schiphol non c’è più spazio.

L’aeroporto creerà presto un piano intermedio per il controllo della sicurezza nel terminal di nuova costruzione. Ma per quelli esistenti non ci sono più soluzioni, secondo il giornale. Il nuovo terminal A verrà inaugurato solo nel 2023 e allora, il numero di passeggeri sarà significativamente più alto se la tendenza attuale verrà confermata.

La questione, a questo punto,  è se altri aeroporti olandesi potranno decongestionare lo scalo di Amsterdam; quello di Lelystad assorbirà alcune tratte europee  dal 2019 ma l’aeroporto può gestire solo 4 mila voli l’anno, una goccia nel mare dei 500mila di Schiphol.

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