L’anno scorso il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate ha promesso ai dipendenti che non sarebbero stati puniti per aver accusato ingiustamente i genitori che richiedevano sussidi di assistenza all’infanzia, in alcuni casi usando la profilazione etnica per farlo.
L’Agenzia delle Entrate ha confermato che una delle richieste avanzate dai tre funzionari del dipartimento delle frodi, al centro dello scandalo, era di non essere puniti. In cambio della loro collaborazione nelle indagini, il direttore generale ha soddisfatto la richiesta.
Questa vicenda ruota attorno all’interruzione dell’assegno per l’assistenza all’infanzia a migliaia di genitori che sono stati erroneamente etichettati come truffatori. L’ordine di rimborsare le indennità ricevute ha lasciato molte famiglie in gravi difficoltà finanziarie.
Sotto accusa c’era una profilazione etnica usata per selezionare le famiglie da investigare. Secondo RTL Nieuws, il direttore generale Jaap Uijlenbroek ha informato personalmente i tre funzionari fiscali che non sarà intrapresa alcuna azione disciplinare nei confronti dei lavoratori. Qualunque cosa dicessero durante le indagini non sarebbe stata usata contro di loro, sarebbe stata tenuta fuori dai loro fascicoli personali e i registri delle interviste sarebbero rimasti confidenziali. “L’azione contro singoli funzionari pubblici non è appropriata”, ha detto Uijlenbroek.
Si sono tenuti colloqui ad ottobre in cui viene scritto che i singoli funzionari nella caccia alle frodi non hanno commesso alcun atto colpevole. Il promemoria diceva anche che si poteva “escludere l’esistenza di abusi d’ufficio o di abbandono del dovere” e che la relazione non implicava “pregiudizi personali ma istituzionali”. Questo appunto non è stato accolto presso il Ministero delle finanze, dove il massimo funzionario – il Segretario Generale – ha scritto dei commenti e lo ha rispedito. “i crimini non possono essere esclusi in anticipo”, ha scritto il Segretario Generale.
Le promesse fatte ai funzionari coinvolti sembrano non aver alcuna validità. La settimana scorsa il Ministero delle finanze ha sporto denuncia contro alti funzionari dell’Agenzia dell’Entrate che sono sospettati di estorsione e discriminazione professionale, ha dichiarato il segretario di Stato Alexandra van Huffelen in una lettera al parlamento.